Libia. Gentiloni incontra al-Sarraj, ‘un precedente che molti altri Paesi seguiranno’

di Enrico Oliari

Gentiloni ngIl ministro degli Esteri Paolo Gentiloni ha incontrato a Tripoli il premier del governo di unità nazionale Fayez al-Sarraj, frutto delle lunghe trattative portate avanti con la mediazione degli inviati dell’Onu, prima Bernardino Leon e poi Martin Kobler.
Quella di Gentiloni è la prima visita di un ministro straniero al nuovo governo, segno della centralità avuta dall’Italia nel tentativo di sbloccare la difficile crisi libica senza ricorrere ad un rischiosissimo (e forse inutile) intervento militare.
“Questa visita è un primo passo verso il consolidamento di un governo di unità nazionale e sarà seguito da altri”, ha esordito il ministro italiano, mentre a termine della seduta Gentiloni ha fatto sapere che “Il nostro incontro ha posto le basi per diversi filoni di collaborazione bilaterale per alcuni aspetti legati alla sicurezza e al tema dell’immigrazione”, e che “Affronteremo alcuni aspetti della collaborazione in campo sanitario, di progetti autostradali, e di collegamenti aerei tra i due Paesi. Tutto questo può sembrare guardare un po’ troppo avanti verso il futuro. Ma credo che così come al-Sarraj ha avuto coraggio a stabilirsi a Tripoli, la comunità internazionale deve avere il coraggio di guardare al futuro”. “Grazie per l’opportunità di questa visita – ha detto rivolgendosi ad al-Serraj – che credo abbia stabilito un precedente che molti altri Paesi seguiranno”.
La situazione nel paese nordafricano è tutt’altro che stabilizzata, con ancora il governo “di Tobruk” non disposto a cedere il proprio ruolo, tanto che i deputati continuano a far mancare il numero legale per validare la votazione sull’adesione al governo di unità nazionale: “Lavoreremo perché il Congresso dei Deputati (“di Tobruk”, ndr.) ottenga risultati positivi e appoggi il governo di unità”, ha affermato il capo della Farnesina. A Bengasi ancora si stanno scontrando milizie “di Tobruk” con milizie “di Tripoli”. Vi è inoltre la presenza dell’Isis a Sirte, dove controlla 250 chilometri di costa.
Per Gentiloni le tre priorità sono il rilancio dell’economia in un paese distrutto da cinque anni di guerra civile, la lotta al jihadismo e all’immigrazione clandestina: per quest’ultimo punto il ministro ha annunciato il prossimo incontro dei ministri degli Interni.
A giorni verranno inoltre in Italia i ministri libici della Salute e dei Trasporti, “un’occasione per aprire lo spazio aereo della Libia e trattare la situazione sanitaria del Paese”.