LIBIA. Jalloud, ex numero 2 di Gheddafi fugge, forse a Roma. Regime minimizza

Ansa, 20 ago 11 – Foto Profimedia in nota –

Potrebbe trovarsi a Roma Abdul Salam Jalloud, ex fedelissimo di Muammar Gheddafi, fuggito ieri dalla Libia. Partito nella notte dall’aeroporto di Djerba, in Tunisia, e’ atterrato stamani allo scaldo di Ciampino. Ma non e’ chiaro se l’ex premier libico si sia fermato nella capitale o se l’Italia sia stata solo una tappa intermedia in un viaggio verso altri Paesi. Lasciata ieri Tripoli, Jalloud si e’ rifugiato prima a Zenten, citta’ della Libia occidentale sotto controllo degli insorti, riuscendo poi ad arrivare nella notte a Remada, nel sud della Tunisia. ”Si e’ consegnato all’esercito tunisino prima di essere preso in consegna da dei qatarini”, ha riferito una fonte del governo tunisino all’Afp. Di qui, la partenza con la sua famiglia dall’aeroporto di Djerba a bordo di un aereo maltese diretto a Roma. Compagno di scuola di Gheddafi fin dalle elementari, Jalloud e’ stato al fianco del giovane Colonnello nella ‘Rivoluzione verde’ del 1969. A quei tempi era uno dei ‘duri’ del regime ed uno degli uomini piu’ potenti e temibili del Paese. Primo ministro tra il 1972 e il 1977, il rais lo ha progressivamente messo da parte negli anni ’90 e per un certo periodo era stato tenuto agli arresti domiciliari. Da quando a febbraio e’ esplosa la rivolta anti-Gheddafi, Jalloud non ha mai preso pubblicamente posizione, ne’ a favore del rais ne’ contro. Il regime di Tripoli ha minimizzato la portata della sua fuga: ”Non c’e’ nulla che merita di essere detto a proposito di Abdelassam Jalloud: ha abbandonato la politica, di sua volonta’, da diverso tempo e passava gran parte del tempo all’estero per delle cure, perche’ soffre di malattie cardiache”, ha commentato il governo attraverso l’agenzia Jana. ”Era isolato da molto tempo”, ha detto da Bengasi anche il portavoce militare dei ribelli, colonnello Ahmed Omar Bani. ”Non ha piu’ legami con il regime, non credo che sia in possesso di informazioni sensibili che possano aiutare la rivoluzione”.

Foto: 25 giu 1981, arrivo a Mosca del membro del Governo rivouzionario libico Abdul Salam (a sinistra); è accoldto dal capo del consiglio dei ministri sovietico Nikolai Tikhonov (al centro) e dal primo deputato Ivan Arkhipov (a destra).