Libia. Milizie di Haftar strappano agli alleati di Tripoli tre terminal petroliferi strategici

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Haftar khalifaLe milizie di Kalifa Haftar, capo dell’esercito del governo non riconosciuto “di Tobruk”, hanno annunciato di aver conquistato tre terminal petroliferi strategici per l’export dalla parte orientale della Libia, cioè dei porti di al-Sidra, Zuwaytina e di Ras Lanuf. A condurre gli attacchi è stato, a quanto riporta il comunicato dell’agenzia libica Lana, il colonnello Ahmad Mesmari, uno dei falchi della non adesione al governo di unità nazionale guidato da Fayez al-Serraj, frutto delle mediazioni Onu.
Per l’impresa sono state utilizzate certamente le armi fornite ad Haftar dall’asse emiratino-egiziano, le quali non sono potute essere usate per la conquista di Sirte, dal momento che il generale è stato battuto sul tempo dai regolari di Tripoli.
Lo scopo di Haftar è quello di pesare nelle future trattative di adesione di Tripoli al governo di unità nazionale, come pure di garantire al proprio governo e quindi alle proprie truppe entrate economiche.
Le guardie degli impianti, in realtà miliziani di tribù locali, erano alleate del governo di Tripoli.
La figura di Haftar è malvista a Tripoli, in particolare dalle milizie islamiste di Fajr Libia, sigla a cui partecipa anche Ansar al-Sharia: il generale è accusato di essere stato al soldo di Washington in quanto, fatto prigioniero nel 1987 dall’esercito ciadiano in occasione della “Guerra delle Toyota”, è stato poi prelevato dalla Cia e portato negli Usa, dove vi è rimasto fino al 2011 per ricomparire in Libia a comandare la piazza di Bengasi nell’insurrezione che ha portato alla deposizione di Muammar Gheddafi.