Libri. Vanessa Tomassini, “La loro Libia. Inshallah!: Storie e dialoghi con il popolo libico”

“Sapete cosa ha fatto Muhammar Gheddafi alla mia gente? Sapete quanta gente è stata uccisa, rapita, torturata ingiustamente? Quanti orrori ha commesso nella struttura fortificata di Misurata, come se il profeta Maometto avesse sceso su di lui la sua migliore preghiera? Noi ora abbiamo la nostra Libia. Vogliamo solo la pace.”
Marwan Ali

“Saif al-Islam Gheddafi è la nostra unica soluzione. Noi non ci arrenderemo fino a quando la Libia non sarà di nuovo verde. Faremo verde il deserto e siamo già pronti a combattere con ogni forza. Attendiamo solo una parola del nostro nuovo leader. Saif!”
Muhannad Al Werfalli

“Ne Serraj, né Haftar hanno la forza necessaria per stabilizzare la Libia. Turchia e Qatar finanziano la Fratellanza Musulmana. Stupidi Paesi supportano stupidi partiti. Non c’è nulla di buono. Noi vogliamo semplicemente vivere.”
Dr. Msharif

“Non serve una figura politica. Chi sostiene Saif vive per un’idea. Rimpiangono il regime. Ma i problemi non si risolvono con le emozioni servono idee, programmi. Sai quanta gente ha sofferto per quello che ha fatto mio zio? Sai che mio fratello ha problemi psicologici? Anche Saif li ha. Per colpa del padre. Per risolvere la crisi libica serve una tavola rotonda, non sentimentalismi.”
Rajab

La Libia raccontata dai libici. Storie e dialoghi di politici, giornalisti e gente comune nell’ex colonia italica. Un mix tra storia e romanzo, con sentimenti veri, autentici. Nella soluzione della crisi libica la comunità internazionale ha espresso recentemente la necessità di una nuova road map, un’iniziativa unica che ascolti soprattutto i bisogni del popolo libico. Attraverso diversi punti di vista, incontri-scontri con diversi personaggi, dentro e fuori la Libia, l’autrice suggerisce la strategia per conquistare il cuore dei libici e quali sono i desideri per la loro Nazione.

 

La Libia raccontata dai libici, il nuovo libro di Tomassini

Recensione a cura di Domenico Letizia.

“La Libia è divisa tra due amministrazioni nemiche. Da una parte il Governo di Tripoli con a capo Serraj, sostenuto da Stati Uniti, Italia e Onu; mentre dall’altra la Camera dei Rappresentanti nella città orientale di Tobruch (o Tobruk), il cui rappresentante in realtà non è Haftar, bensì Aguila Saleh Issa. Il secondo ‘governo’ è sostenuto in primis dall’Egitto, ma in via meno plateale anche da Francia e Russia. Il Paese è stato per anni nelle mani di due Governi farsa, ognuno dei quali non è riuscito ad avere pieno controllo del Paese ma solo di una piccola porzione, mentre milizie e gruppi islamici come Daesh sono stati liberi di scorrazzare nel deserto e nelle città, in un clima di totale assenza di sicurezza. Nel meeting di Parigi dello scorso 24 luglio, organizzato da Macron, si è parlato di un cessate il fuoco e per la prima volta di elezioni. È quasi scontato secondo diversi analisti libici, che nello stato attuale Haftar avrebbe la meglio. Tuttavia il generale sa bene che non sarebbe così se si trovasse a competere con il figlio preferito del rais, Saif al-Islam Gheddafi”, così scriveva in un recente articolo l’analista e scrittrice Vanessa Tomassini. Anni di ricerca e approfondimento per comprendere il laboratorio e fenomeno politico che possiamo ritrovare in Libia e che da qualche giorno è divenuto libro: “La loro Libia. Inshallah!: Storie e dialoghi con il popolo libico”. La Libia raccontata dai libici. Storie e dialoghi di politici, giornalisti e gente comune nell’ex colonia italica. Un mix tra storia e romanzo, con sentimenti veri, autentici. Nella soluzione della crisi libica la comunità internazionale ha espresso recentemente la necessità di una nuova road map, un’iniziativa unica che ascolti soprattutto i bisogni del popolo libico. Attraverso diversi punti di vista, incontri-scontri con diversi personaggi, dentro e fuori la Libia, Vanessa Tomassini suggerisce la strategia per conquistare il cuore dei libici e quali sono i desideri per la loro Nazione. Un romanzo che aiuta a capire e comprendere un paese, e tutto il Mediterraneo, da qualche tempo al centro dell’attenzione internazionale.