L’ombra dell’Occidente dietro il golpe in Mali?

di Enrico Oliari –

Il giorno prima del golpe di Stato in Mali, che ha portato alla  destituzione del presidente Amadou Toumani Touré, i ribelli touareg del Fronte di liberazione nazionale dell’Azawad avevano abbattuto un drone francese, segno della presenza di mire occidentali nel paese africano, ricco di risorse minerarie per altro poco sfruttate.
Un’ulteriore conferma dell’interesse dell’Occidente per la zona arriverebbe dal fatto che il leader dei golpisti, il capitano Amadou Haya Sanogo, lo stesso che  aveva annunciato alla tv di aver sospeso la costituzione, arrestato diversi esponenti del governo ed imposto il coprifuoco, ha ricevuto l’addestramento militare negli Stati Uniti.
Ne dà notizia lo stesso Washington Post, il quale ha spiegato la presenza del capitano nel quadro di un programma internazionale ‘ad hoc’ finanziato dal dipartimento di stato, ed ancora che Sanogo era stato negli Stati Uniti diverse volte, sempre per ricevere l’opportuna formazione.
Era stato poi lo stesso Sanogo a dichiarare, durante un’apparizione in tv, di aver ricevuto addestramento militare e nel settore dell’intelligence dagli americani.
E sempre dagli Usa sarebbero dovuti arrivare – ha scritto il Washington Post  – quest’anno aiuti per 140 milioni di dollari di aiuti al Mali, metà dei quali sarebbero stati destinati ad aiuti umanitari.