Macron, ‘Nato in stato di morte cerebrale’. E forse ha ragione

Per Trump è “irrispettoso”. Erdogan ricatta, “o riconoscete le milizie dell’Ypg come terroristiche, o la Turchia porrà il veto sui piani Nato per la difesa di Polonia e Paesi baltici”.

di Enrico Oliari –

Il protagonista indiscusso del vertice Nato in corso a Londra è il presidente francese Emmanuel Macron, la cui fermezza sta facendo ombra al collega statunitense Donald Trump. Macron, che non nasconde di puntare ad una difesa europea più che a un costoso sistema atlantico ed a un rapporto forzato con la scomoda Turchia, ha definito la Nato “in stato di morte cerebrale”. Un’affermazione forte, alla quale Trump, incontrandosi con il segretario Jens Stoltenberg, si è riferito affermando che il presidente francese “è stato molto offensivo. Sono rimasto molto sorpreso, è stato irrispettoso”.
Nell’incontro fra Macron e Trump, il primo ha insistito che la Nato così com’è non funziona e che bisogna rivedere i rapporti fra gli alleati, mentre il capo della Casa Bianca ha velatamente espresso una minaccia sui rapporti commerciali, ovvero che “l’Europa esporta negli Usa liberamente, mentre i prodotti statunitensi non possono entrare in Europa”.
Più duro il presidente turco Recep Tayyp Erdogan, che ha attaccato Macron per le proteste contro l’invasione del Rojava: “Macron ha affermato che la Nato è in stato di morte cerebrale. Macron, senti cosa ti dico dalla Turchia, e lo dirò anche alla Nato: per prima cosa fai controllare la tua morte cerebrale, perché queste dichiarazioni sono da persone come te, che sono in stato di morte cerebrale”. Ha poi aggiunto che “Tu non rispetti i tuoi obblighi nella Nato, non paghi quanto dovresti, ma se c’è da mettersi in mostra ti metti in mostra”.
Eppure proprio la Turchia di Erdogan continua a avere un atteggiamento profondamente anti-Nato, non solo per l’invasione di un paese straniero, la Siria, in barba agli ordinamenti Onu, ma soprattutto per aver proceduto con l’acquisto dei missili difensivi S-400 dalla Russia, pensati anche per colpire gli F-35 che gli Usa costruiscono e vendono.
Macron vorrebbe quindi rivedere i rapporti con la Turchia, ed Erdogan si è riferito a lui affermando: “Escludere o non escludere la Turchia dalla Nato… che autorità hai tu per prendere una simile decisione? Tu non ha alcun diritto né legittimità a stare laggiù (in Siria, ndr.). Non sei stato invitato neppure dal regime!”.
Il battibecco, che ieri ha coinvolto anche il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu, si è spinto alle accuse reciproche di sostegno al terrorismo: per i turchi la Francia appoggia le milizie dell’Ypg (quelle che hanno sconfitto l’Isis nel nord est della Siria), considerate dai turchi come terroristiche, mentre per Macron la Turchia ha sostenuto l’Isis. Difficile dargli torto, dal momento che fino al 2015 decine di migliaia di foreign fighters sono transitati dagli aeroporti turchi, il petrolio dell’Isis veniva venduto alla Turchia ed armi e beni lì sono andati da nord a sud.
Così Erdogan l’ha buttata sull’ultimatum: o i membri della Nato riconosceranno le milizie dell’Ypg come terroristiche, o la Turchia porrà il veto sui piani Nato per la difesa di Polonia e Paesi baltici.
Macron ha quindi insistito. “la Nato è in stato di morte cerebrale”. E forse ha ragione.