Mali. Primi scontri fra tuareg e jihadisti

di Guido Keller –

Notizie Geopolitiche ha dedicato più passaggi alla crisi che sta interessando il Mali, fin dal colpo di Stato guidato dal capitano Amadou Sanogo del marzo scorso, alle elezioni che hanno portato alla presidenza Dioncounda Traoré e soprattutto alla secessione dell’Azawad, la parte nord del paese sottratta al governo di Bamako dai ribelli tuareg del MLNA in cooperazione con le milizie jihadiste di al-Qaeda Aqmi.
Timbuctù era caduta verso la fine dello scorso aprile e subito le truppe guidate da Ansar Dine avevano distrutto le plurisecolari statue di Alfarouk, un cavallo alato che rappresentava un’antica divinità di una religione autoctona per altro ora scomparsa.
Un mese dopo era stata proclamata la Repubblica islamica dell’Azawad, frantumatasi dopo soli due giorni per i sempre più evidenti dissidi fra le due parti in rivolta: i tuareg del Mali non hanno mai accettato le ambizioni di potere degli jihadisti, tanto che lo scorso 3 giugno si è tenuto a Mbeiket Lahwach, in Mauritania, un confronto fra loro e la rappresentanza regolare di Bamako per discutere del radicamento di al-Qaeda nel nord.
Stamane è arrivata la notizia della richiesta formulata da diversi rappresentanti dell’Unione africana all’Ecowas e all’Onu per un intervento volto ad allontanare gli ormai ex alleati dei tuareg nel nord del Mali, anche perché nel frattempo vi sono stati violenti scontri nella periferia della città di Kidal, che con Timbuctù e Gao è una delle tre maggiori del mali del nord.
I giovani di Kidal e delle zone circostanti avevano avviato ieri una manifestazione contro gli jihadisti di Ansar Dine per protestare contro il proposito di assoggettare l’intera area strappata al Mali alla sharia.