MALI. Tuareg del Nord danno ultimatum ad Al-Qaeda, ‘lasciate la regione’

Adnkronos/Aki, 4 nov 11 –

“Un ultimatum ai membri di al-Qaeda nel Maghreb Islamico (Aqmi) che li intima a lasciare il Nord del Mali” e’ stato lanciato dai combattenti Tuareg rientrati di recente dalla Libia dopo la caduta dell’ex presidente Muammar Gheddafi, che li aveva reclutati nel suo esercito. Lo ha svelato al giornale francese ‘L’Express’ un dignitario Tuareg della regione. “Sembra che gli islamisti abbiano preso sul serio la minaccia, dal momento che hanno abbandonato una delle loro basi nell’Adrar Tigharghar, un massiccio montagnoso desertico a circa 120 chilometri dalla frontiera algerina”, ha aggiunto la fonte, secondo cui i miliziani rientrati in Mali avrebbero anche bloccato alcuni trafficanti di droga, che cooperano con l’Aqmi. Centinaia di Tuareg maliani che hanno svolto servizio per anni sotto l’uniforme libica sono rientrati nel loro Paese portando con loro grandi quantita’ di armi. Molti di questi combattenti sono ex membri dei gruppi che negli anni Novanta scatenarono una sanguinosa ribellione contro le autorita’ di Bamako e che sono in possesso di “missili anti-aerei, di piattaforme lancia-razzi BM 21 Grad, di mitragliatrici di calibro 12,7 mm e di decine di veicoli fuoristrada”, ha svelato una fonte del governo maliano. Ma questo massiccio afflusso di ex ribelli rischia di destabilizzare ancora una volta la regione e i segnali di una nuova sollevazione della popolazione tuareg si fanno gia’ sentire. La settimana scorsa due storiche fazioni si sono fuse nel Movimento nazionale per la liberazione dell’Azawad con l’obiettivo di rivendicare l’indipendenza della regione, mentre nei giorni scorsi si sono svolte manifestazioni nelle citta’ del nord a sostegno delle istanze dei ribelli. Tuttavia sono in molti a pensare che riprendere in mano le armi porterebbe solo danno alla regione, anche tra i rimpatriati dalla Libia. “A prescindere dalle rivendicazioni dei combattenti Tuareg rientrati di recente, una nuova ribellione rischierebbe di costare la vita a molta gente e di devastare ancor piu’ la nostra sfortunata regione”, ha spiegato un notabile locale. “Se cercavamo la guerra, non avremmo lasciato la Libia, che era gia’ in guerra”, aveva dichiarato di recente un ex ufficiale di Gheddafi al giornale maliano ‘Lafia Revelateur’.