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Nel maggio 2025 il mercato immobiliare italiano si muove in uno scenario complesso, influenzato da tensioni internazionali, dazi commerciali, crisi energetiche e un contesto macroeconomico in transizione. Il primo semestre dell’anno è stato segnato da una graduale ripresa della domanda, favorita dal calo dei tassi di interesse, ma anche da un’offerta ancora insufficiente e da costi di costruzione che restano elevati a causa delle dinamiche geopolitiche globali.
Dazi e rincari: un freno alla nuova edilizia
Nel primo semestre 2025 l’aumento dei dazi su materiali da costruzione e componenti importati (acciaio, rame, pannelli fotovoltaici) ha continuato a pesare sul comparto edile. Nonostante una lieve attenuazione rispetto al biennio precedente, i costi di costruzione rimangono superiori del +6% rispetto ai livelli pre-pandemici (fonte: ANCE, aprile 2025). Il risultato è una produzione edilizia ancora rallentata, con un calo nei permessi di costruire e un minor avvio di cantieri, specialmente nel settore residenziale.
Tassi in calo e domanda in ripresa
Il dato più rilevante del 2025 è la svolta monetaria: tra gennaio e maggio, la BCE ha operato due tagli ai tassi di riferimento, portando il tasso principale al 2,25%. Questo ha riacceso l’interesse per i mutui a tasso fisso, che tornano sotto il 3% (fonte: Banca d’Italia, maggio 2025). La conseguenza è un ritorno graduale degli acquirenti, in particolare giovani e famiglie, che avevano sospeso i piani di acquisto nel 2024. Secondo Nomisma, nel primo trimestre 2025 le compravendite residenziali sono cresciute del +5,8% rispetto al trimestre precedente.
Prezzi in crescita moderata
La ripresa della domanda non si accompagna, però, a una crescita dell’offerta, creando squilibri in alcune aree urbane e nei centri ad alta attrattività turistica. I prezzi degli immobili residenziali sono aumentati in media del +2,9% nei primi cinque mesi del 2025 (fonte: ISTAT), con variazioni più marcate nelle città del Centro-Nord. Il segmento degli affitti continua invece a mostrare tensioni: la carenza di soluzioni a lungo termine, a fronte di una domanda sostenuta, ha portato i canoni a salire mediamente del +6,7% su base semestrale.
Focus su Ravenna: un mercato stabile ma vivace
E a Ravenna? Il capoluogo romagnolo segue la tendenza nazionale, con una domanda in crescita e una tenuta dei prezzi. Nel primo semestre 2025, il prezzo medio al metro quadro per le abitazioni si attesta sui 2.100 €/m², con un incremento del +3,1% rispetto a dicembre 2024. Secondo Carlo Romolo, titolare di Sognando Casa, il mercato locale beneficia di una buona qualità della vita, di infrastrutture solide e di un’attrattività crescente verso chi cerca un’alternativa ai grandi centri urbani. Le compravendite sono in aumento, soprattutto nei quartieri semicentrali e nelle zone costiere limitrofe.
Si sottolinea anche l’interesse crescente per gli immobili da ristrutturare, più accessibili e adatti a chi vuole personalizzare la propria abitazione o investire in ottica di rivalutazione. «La riduzione dei tassi ha riattivato molti potenziali acquirenti che erano in attesa. Oggi, chi vende può farlo a buone condizioni, ma è fondamentale una valutazione professionale per non restare fuori mercato».
Prospettive per il secondo semestre
Se la stabilizzazione geopolitica (in particolare in Medio Oriente e nel Mar Nero) proseguirà e l’inflazione continuerà a raffreddarsi, il secondo semestre 2025 potrebbe vedere un rafforzamento della ripresa immobiliare. Tuttavia, il nodo resta l’offerta: senza nuovi incentivi alla costruzione e alla rigenerazione urbana, il rischio è quello di una corsa ai pochi immobili disponibili, con nuovi rincari.
Nel frattempo, chi vuole comprare o vendere casa può muoversi in un mercato più prevedibile rispetto ai mesi precedenti, ma sempre esigente in termini di preparazione. Affidarsi a professionisti competenti e radicati nel territorio – come Carlo Romolo di Sognando Casa nella realtà di Ravenna– resta la chiave per affrontare in sicurezza il panorama immobiliare del 2025.