Messico. La situazione economica del paese con il governo Obrador

di Alberto Galvi –

Il governo messicano ha annunciato un nuovo aumento del salario minimo al fine di rafforzare il potere d’acquisto dei lavoratori. L’obiettivo principale del presidente Obrador, è sempre stato quello di far crescere l’economia del paese, attraverso l’aumento della capacità di consumo dei più poveri. Inoltre il governo ha presentato un pacchetto economico per il prossimo anno, in cui non saranno previste nuove tasse.
Tra le nuove riforme previste c’è quella del miglioramento del meccanismo di riscossione del SAT (Servicio de Administración Tributaria). Obrador ha dichiarato quest’anno di essere stato iscritto come indagato al SAT, nonostante non sia proprietario di aziende, immobili, o di alcuna altra tipologia di beni.
Questa potrebbe essere stata una vendetta, da parte dei suoi avversari politici. Le 26 società imputate di proprietà del presidente messicano, sono state comunque già cancellate dal SAT. Il governo continuerà a punire chi emette fatture false, con la catalogazione di esse, e coi nomi di chi ne usufruisce e dei sistemi di funzionamento delle società fantasma.
Quest’anno il governo Obrador ha cercato inoltre di rilanciare l’economia con progetti infrastrutturali, i quali dovrebbero avere un impatto immediato sull’economia nazionale. L’obiettivo principale è promuovere la creazione di infrastrutture, che avranno un ammontare di spesa pari a 50 miliardi di pesos.
I fondi per questi progetti, verranno gestiti dal FONADIN (Fondo Nacional de Infraestructura). Questa organizzazione è stata creata nel 2008, con l’obiettivo di coordinare lo sviluppo nei settori dell’acqua, dell’ambiente delle comunicazioni, dei trasporti, e del turismo.
Negli ultimi mesi dell’anno, il Messico approverà la legge sulle entrate. In questi mesi saranno approvate anche la legge sul reddito, e il bilancio della spesa pubblica. La Federal Reserve ha ridotto i tassi di interesse per la seconda volta, e dovrebbe annunciare il terzo taglio dell’anno il prossimo 30 ottobre. L’11 dicembre, saranno prese anche le decisioni di politica monetaria. Il bilancio di spesa, sarà invece approvato entro il 15 novembre.
Inoltre entro la fine dell’anno, dovrà essere approvata l’ILIF (Iniciativa de Ley de Ingresos de la Federación). Le modifiche alla legge, includono le imposte sulle applicazioni di servizio come Uber o Airbnb, l’aumento delle tariffe per le bevande analcoliche e le sigarette.
Lo scorso luglio, il presidente messicano ha presentato il piano per il salvataggio dell’industria petrolifera Pemex (Petróleos Mexicanos). Codesto piano aziendale, prevede anche una riduzione del carico fiscale dell’azienda petrolifera per il periodo 2019-2023. Inoltre lo Stato aumenterà la sua immissione di risorse, per risollevare finanziariamente la più grande azienda pubblica dell’America Latina.
Il prossimo anno, gli altri eventi che potrebbero determinare i destini dell’economia messicana sono: la guerra commerciale tra gli Stati Uniti e la Cina e persino la Brexit. Il 31 ottobre è il termine ultimo per il Regno Unito, per decidere se ratificare o non ratificare il negoziato per la sua uscita dall’Unione europea. L’evento avrà un impatto sui mercati internazionali, e quindi anche sull’economia messicana.
Il Messico e il resto dei paesi dell’America Latina, avranno dei vantaggi con l’uscita britannica dall’Unione europea. Con la Brexit, i paesi dell’America Latina potrebbero diventare i nuovi partner commerciali del Regno Unito, al posto dei paesi dell’Unione europea.
Influenzerà i consumatori messicani, l’esito della guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina. Il confronto è iniziato nell’aprile 2018, quando entrambi gli Stati hanno imposto le tariffe sui loro prodotti. La guerra fra le 2 superpotenze sta per arrivare a una svolta, con una nuova tornata di negoziati tra i 2 paesi. In Messico invece, la guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina incide sulla capacità di consumo dei messicani, a causa dell’aumento dei prezzi, che derivano dalle importazioni di prodotti come la benzina.
Il governo Obrador, scommette maggiormente sulla spesa pubblica focalizzata sui programmi sociali, ma per non frenare l’economia bisogna fare attenzione al modo in cui le tasse vengono utilizzate, ed evitare la tentazione di volerle aumentare. Il Messico è infatti a rischio di recessione, in questa fase il paese produce meno delle sue reali capacità, e il tasso di disoccupazione aumenta.
Di fronte allo spettro di una recessione nel 2020, il governo messicano dovrebbe smettere di investire in programmi sociali, che non fanno diminuire la povertà nel paese. L’idea di aumentare la capacità di consumo dei più poveri è senza dubbio corretta, però il metodo per raggiungere questo obiettivo è sbagliato.
L‘Esecutivo messicano, sta infatti smantellando i servizi forniti dallo Stato, per convertirli in trasferimenti diretti a persone fisiche. In questo modo, il governo impedisce alla pubblica amministrazione di controllare e monitorare la qualità dei servizi a cui i poveri accedono, rischiando così di far escludere da queste misure assistenziali, le persone realmente più bisognose.