Messico. Referendum: i messicani sostengono il proseguimento del mandato di Obrador

di Alberto Galvi –

Lo scorso 10 aprile è stato indetto per la prima volta in Messico un referendum per la conferma a metà mandato del presidente in carica, “un esempio di democrazia” come lo ha definito Andrés Manuel López Obrador, correntemente “Amlo”. I messicani che hanno votato, meno del 20% degli aventi diritto, hanno a larga maggioranza (90%) scelto per il proseguimento del mandato, che scadrà il 30 settembre 2024.
I leader dell’opposizione avevano attivamente scoraggiato i propri sostenitori a votare, in quanto la scontata vittoria avrebbe solo favorito la propaganda presidenziale. I partiti di opposizione si erano opposti al referendum e considerano oggi la sua bassa affluenza alle urne una battuta d’arresto politica per López Obrador.
Tuttavia, anche se Amlo avesse perso, il risultato non sarebbe stato giuridicamente vincolante in quanto non è stato raggiunto il quorum del 20 per cento degli aventi diritto.
López Obrador ha colto il risultato come un trionfo personale nel tentativo di spingere la prossima settimana attraverso il Congresso un cambiamento costituzionale nel settore dell’energia elettrica, rafforzando la CFE (Commissione Federale per l’Energia Elettrica), anche se sembra non abbia tutti i voti necessari per la sua approvazione.
López Obrador nega di voler estendere il suo mandato, ma ha usato il referendum per mettere alla prova la sua forza elettorale in vista delle elezioni governative di giugno.