Migration compact: altolà dei tedeschi agli “Ue-Africa bond” di Renzi, ‘meglio tassare la benzina’

di Guido Keller –

migranti mare grandeSe la proposta del Migration compact è stata accolta con “un caloroso benvenuto” dal portavoce della Commissione europea Margaritis Schinas, dalla Germania è arrivato un altolà, soprattutto all’ipotesi di creare appositi eurobond.
Ma andiamo con ordine. L’idea del governo Renzi per far fronte alla marea umana che si sta ammassando in Libia con lo scopo di raggiungere l’Italia è sostanzialmente quella di rendere conveniente ai paesi nordafricani il trattenere i migranti e il lottare contro i trafficanti.
La proposta del Migration Compact prevede, dietro accettazione dei governi interessati, progetti di investimento nei settori del sociale e delle infrastrutture nei paesi da dove partono le imbarcazioni, come la Tunisia e la Libia; l’istituzione di Ue-Africa bond, ovvero titoli per aiutare i paesi interessati ad entrare nei mercati finanziari; il controllo comune dei confini e la cooperazione nella lotta al crimine e ai trafficanti, anche con l’estensione nelle acque territoriali della missione Eunavfor Med (le navi di pattugliamento) e la cooperazione tra le magistrature; la creazione di accessi di stranieri al mercato del lavoro europeo; un sistema di compensazione riservato ai paesi che collaborino nel dare asilo ai rifugiati anche con l’aiuto dell’Unhcr o nel trattenere migranti; collaborazione nelle procedure di identificazione e della distribuzione di documenti; individuazione nelle strutture di accoglienza di chi ha diritto a ottenere protezione internazionale e chi no.
A Bruxelles la proposta dell’Italia è piaciuta, e un po’ di voce in capitolo l’Italia la ha, dal momento che il patto con la Turchia da tre miliardi costa a Roma 250 milioni di euro, figurarsi se si arriverà ai 6 miliardi preventivati.
Sono di due tipi i bond proposti dal premier italiano alla riunione dei ministri degli Esteri e della Difesa Ue  in Lussemburgo: i “migration bond”, ideati “per finanziare la gestione dell’immigrazione negli stati membri (dell’Ue) e gli obiettivi del migration compact”, e i bond “Ue-Africa”, “finalizzati a facilitare l’accesso dei paesi dell’Africa ai mercati dei capitali… così come altre iniziative innovative di finanziamento”.
Ma a Berlino è proprio l’idea degli eurobond a non piacere, per il rischio di esplosione dei debiti sovrani dei paesi più esposti in un momento in cui crisi economica e crisi politica stanno dando forti scossoni all’idea stessa di Unione Europea.
Lo ha fatto sapere il portavoce del governo Steffen Seibert, per il quale “non esiste alcuna base per un finanziamento comune dei debiti per le spese sostenute dagli Stati membri per la migrazione”. La Germania “esaminerà in modo approfondito” la proposta del governo italiano, “ma serve una soluzione complessiva europea”, che tenga in considerazione anche la rotta del Mediterraneo.
Seibert ha spiegato che la proposta del governo tedesco è quella di individuare altre misure di finanziamento, come una tassa sulla benzina, cosa di cui il ministro tedesco delle Finanze Wolfgang Schaeuble ha già discusso col presidente Jean Claude Juncker.
Renzi gli ha risposto che “L’Ue deve farsi carico del tema, noi abbiamo proposto gli eurobond, bene Juncker. Se la Merkel e i tedeschi hanno soluzioni diverse ce le dicano, non siamo affezionati a una soluzione. Ma sia chiaro che il problema lo deve risolvere l’Ue tutta insieme. L’Italia è tornata dalla parte di chi propone soluzioni non di chi urla”.