Mozambico, a vent’anni dalla “formula italiana”

di Ercolina Milanesi –

Cronache e informazioni sul Mozambico, intense per anni, sono oggi piuttosto rare nella stampa occidentale, e limitate per lo più all’economia. La guerra civile, dopo sedici anni – un milione di morti, quasi sei milioni di rifugiati e sfollati – è terminata. La pace non fa notizia se non per il business.
La guerra venne combattuta da due movimenti contrapposti: il Frelimo (Frente de Libertaçao de Moçambique) di ispirazione marxista-leninista e la Renamo (Resistencia National Moçambicana) di matrice anticomunista. Il Frelimo venne fondato nel 1962, con l’obiettivo di contrapporsi all’amministrazione coloniale portoghese ed ottenere l’indipendenza, poi arrivata nel 1975. La Renamo venne invece istituita dai servizi segreti rhodesiani che, insieme al Governo rhodesiano di Ian Smith, sostennero il movimento durante il conflitto sia finanziariamente che militarmente: l’obiettivo era eliminare il Frelimo ed evitare che le sue teorie antiapartheid causassero una rivoluzione in Rhodesia. Per lo stesso motivo sarebbe intervenuto più tardi anche il Governo di Pretoria a favore della Renamo; in seguito, durante il conflitto, molti altri paesi inviarono i loro aiuti a favore dell’uno o dell’altro movimento, in base alla vicinanza politica o per interessi particolari.
La guerra si chiude, in Mozambico, grazie all’intesa stipulata a Roma il 4 ottobre 1992, dopo ventisette mesi di negoziati tra il governo di Maputo e i guerriglieri della Renamo. Boutros Ghali conia per questa pace il termine di “formula italiana” perché ne è promotrice la Comunità di Sant’Egidio in sinergia con il governo italiano. Firmata l’intesa, l’implementazione sul campo è immediata da parte dell’esercito governativo e dei guerriglieri. Nell’ottobre 1994 si hanno le elezioni multipartitiche previste dagli Accordi di Roma come passaggio centrale del processo di democratizzazione concordato fra le parti. La consultazione, in atmosfera serena grazie anche al dispiegamento dei caschi blu dell’Onu il cui maggiore contingente è costituito da alpini italiani, si svolge correttamente. Ne risulta una maggioranza relativa del Frelimo, il partito dell’indipendenza trascorso ormai dal marxismo leninismo al liberismo, con il 44,3% dei voti. La Renamo ottiene un inatteso 37,7% di consensi, a dimostrazione di non essere solo un branco di bandidos armados quale la propaganda del governo di Maputo l’ha indicata sino al 1992. Il Frelimo vince ma l’esito elettorale rivela la consistenza della dimensione politica assunta dalla Renano. Oggi la situazione in Mozambico è nettamente migliorata, alla pace di Roma non sono seguite vendette, i 18 milioni e mezzo di abitanti vivono in modo armonioso ed il prodotto interno del paese africano, per quanto al 119esimo posto (19 734 milioni di dlr.), è in crescita.