
di Mariarita Cupersito –
Il vertice Nato che si è svolto all’Aja ha sancito l’intesa tra i 32 Paesi membri dell’Alleanza Atlantica in merito all’aumento delle spese militari fino al 5% del Pil annuo entro il 2035. Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha definito l’intesa una “vittoria monumentale”, scagliandosi poi contro la Spagna che ha fissato il proprio limite al 2,1% del Pil.
L’accordo ufficiale si compone di due parti, con il 3,5% del Pil dei vari Paesi destinato alle spese militari e il restante 1,5% agli ulteriori oneri legati alla sicurezza. L’Italia figura con la Spagna, il Portogallo e altri Paesi tra i membri Nato che nell’ultimo anno non hanno raggiunto il target del 2% fissato nel 2006. Roma aveva destinato alle spese militari 33 miliardi di euro, che ora potrebbero diventare circa 78 miliardi nei prossimi 10 anni a causa dell’aumento di speda previsto dall’intesa.
Il premier spagnolo Pedro Sanchez ha affermato in risposta alla richiesta di incrementare la spesa che per il suo Paese corrisponderebbe a una spesa di 350 miliardi di euro, da reperire tramite “un aumento delle tasse, una riduzione del 40% delle pensioni o un dimezzamento degli investimenti in istruzione”
Sanchez ha dunque garantito per la Spagna un limite del 2,1% del Pil. In base ai dati Nato, ciò si tradurrebbe in una spesa di 33,4 miliardi l’anno rispetto agli attuali 19,7 miliardi, mentre la cifra richiesta ammonterebbe a 55,7 miliardi. Il segretario generale della Nato Mark Rutte ha garantito che l’accordo darà “la giusta flessibilità nel raggiungimento degli obiettivi di capacità militare”, così da poter concludere la trattativa e procedere alla firma di tutti i Paesi membri. Al termine del vertice, gli alleati hanno sottolineato l’unità “di fronte a profonde minacce e sfide alla sicurezza, in particolare la minaccia a lungo termine rappresentata dalla Russia per la sicurezza euro-atlantica e la persistente minaccia del terrorismo”.
La premier italiana Giorgia Meloni ha espresso soddisfazione per l’esito del summit, escludendo per Roma l’attivazione della clausola di salvaguardia nonché di possibili tagli ad altri settori. “È terribile quello che ha fatto la Spagna, si rifiuta di pagare la sua quota. Faremo pagare a Madrid il doppio dell’accordo sui dazi”, ha dichiarato Trump al termine del vertice.