NATO Brussels Summit – Dichiarazioni e realizzazioni

di Octavia Moise

Il vertice NATO di Bruxelles è iniziato con grandi aspettative per quanto riguarda la solidarietà tra Stati membri e i loro sforzi per rafforzare la difesa e la posizione di deterrenza, dato che “siamo in un periodo molto, molto grave”, come ha dichiarato questo mese Henry Kissinger, ex segretario di Stato degli Stati Uniti.
Nella lista delle preoccupazioni dei leader europei c’erano la Brexit, le difficoltà che ha incontrato Angela Merkel per rimanere cancelliere e l’autoritarismo di Recep Tayyip Erdogan. Come se non bastasse, si aggiungono anche le numerose voci che sostengono che gli Stati Uniti, il guardiano dell’ordine mondiale liberale, stia attaccando lo stesso ordine che ha creato, o almeno stia smettendo di difenderlo dai principali sfidanti, la Russia e la Cina. Lord Ismay, il primo segretario generale della NATO, ha descritto i principi organizzativi dell’alleanza attraverso una ben nota metafora “tenere fuori i russi, dentro gli americani e giù i tedeschi”, ma ora il fatto che la protezione americana non sembri più affidabile è uno shock per tanti. Anche se Donald Trump potrebbe sembrare rude, potrebbe avere ragione quando mette in discussione quali siano gli interessi più a rischio e chi sia disposto a fare qualcosa a riguardo, riferendosi a un’interferenza russa che è più probabile nei paesi confinanti che in Alaska, secondo l’opinione di molti analisti statunitensi.
Il presidente degli Stati Uniti ha scioccato il pubblico quando ha chiesto agli alleati europei di raddoppiare le loro spese per la difesa e ha accusato la Germania di acquistare gas dalla Russia, di essere prigioniera della Russia, mentre gli Stati Uniti difendono la Germania dalla Russia.
Dopo il primo giorno del vertice, quando queste dichiarazioni hanno travolto l’agenda, sono state prese decisioni specifiche.
In linea di principio, gli alleati hanno deciso che continueranno a perseguire l’approccio a 360 gradi alla loro sicurezza indivisibile che comprende i tre compiti principali indicati nel Concetto strategico: difesa collettiva, gestione delle crisi e sicurezza cooperativa. Più specificamente hanno semplificato le procedure al fine di migliorare la mobilità delle truppe via terra o via mare, il più presto possibile, ma non oltre il 2024, e di affrontare il cambio di paradigma militare identificato durante i precedenti vertici. Gli alleati hanno anche deciso di moltiplicare le capacità, stabilendo l’iniziativa c.d. “dei Quattro 30”: una gamma completa di mezzi pronta per essere schierata in meno di 30 giorni.
Durante il vertice, gli alleati hanno riconosciuto i nuovi tipi di minacce tra cui la migrazione irregolare e altre conseguenze della crisi siriana che incidono sulla loro stabilità e sicurezza, e hanno sottolineato la necessità di rispettare l’obiettivo del 2% di spesa per la difesa. Per quanto riguarda la migrazione, le affermazioni del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, hanno suscitato molti dibattiti: durante una conferenza stampa non programmata ha dichiarato di essere d’accordo con il governo italiano anti-immigrazione guidato da “Giuseppe” – riferendosi al primo ministro italiano usando solo il suo nome. Per quanto riguarda la lotta globale contro il terrorismo, la NATO ha manifestato la volontà ad impegnarsi, sottolineando il ruolo delle partnership in questo senso.
In merito alle relazioni della NATO con la Russia, si sono mantenute le decisioni prese in Galles e a Varsavia, sono state condannate l’interferenza della Russia nelle campagne elettorali nazionali e nelle azioni ibride di disinformazione, ma a differenza dei precedenti vertici, il ruolo del dialogo politico è stato sottolineato con la dichiarazione “la NATO non cerca lo scontro e non rappresenta una minaccia per la Russia”. Sebbene, per la prima volta, la NATO abbia chiesto direttamente alla Russia di ritirare le sue truppe dalla Moldavia, dall’Ucraina e dalla Georgia. Per affrontare le minacce ibride, sono state istituite squadre di supporto ibrido, che possono assistere gli Stati in base alla loro richiesta.
La enhanced Forward Presence comprende quattro gruppi multinazionali di battaglioni pronti per il combattimento in Estonia, Lettonia, Lituania e Polonia, e la divisione multinazionale del quartier generale del nord est che sarà completata entro dicembre 2018. La Tailored Forward Presence nell’area del Mar Nero comprende un brigata multinazionale in Romania, che è un miglioramento ma non eguaglia quella nel nord del confine orientale, poiché molte voci richiedono un approccio unitario per la regione. Questi due concetti sono stati sviluppati come misure di rassicurazione per gli alleati orientali e come deterrente per la Russia dopo il suo comportamento aggressivo in Ucraina.
Un altro risultato formale è la firma della dichiarazione congiunta di cooperazione UE – NATO da parte del segretario generale dell’Alleanza Atlantica, del presidente del Consiglio europeo e del presidente della Commissione europea, che diminuisce le affermazioni di duplicazione per quanto riguarda la sicurezza e gli sforzi di difesa da parte delle due organizzazioni internazionali, ma ancora non dichiara azioni specifiche.
Per quanto riguarda la rappresentanza dell’Italia al Summit NATO di Bruxelles, l’Alleanza ha preso atto dell’offerta italiana di un quartier generale di divisione basato su base rotazionale, per sostenere le attività necessarie attraverso il enhanced Framework for the South. È noto che l’Italia ha incoraggiato l’aumento della presenza della NATO nel confine meridionale dell’Europa, che ha portato alla creazione dell’hub per il sud. Inoltre l’Italia è uno dei sette alleati che hanno deciso durante il summit di acquisire munizioni marittime insieme per ridurre i costi. Sebbene molte voci in Italia mettano in discussione il ruolo della NATO, il paese ha un ruolo importante soprattutto nel confine del sud, dove coinvolge iniziative e misure concrete come l’hub per il sud.
Nonostante le preoccupanti dichiarazioni politiche, i rappresentanti del Senato degli Stati Uniti presenti al vertice hanno sottolineato l’impegno americano nei confronti della sicurezza transatlantica, dimostrato dalla crescente presenza di soldati e mezzi statunitensi in Europa e nel suo vicinato.
A nostro avviso, il partenariato transatlantico è in difficoltà e sarebbe pericoloso rinunciare a questo grado di protezione reciproca in un incerto XXI secolo, non solo per l’Europa, ma anche per lo stesso potere, poiché i valori e una forte rete di alleati sono le fonti del potere americano, insieme al potere militare ed economico.

Alcune delle conclusioni più importanti:
– La NATO ha affrontato un vertice controverso caratterizzato dalla discordia tra Washington ed i suoi alleati europei. Donald Trump sulla possibilità di ritirarsi dalla NATO, “Penso che probabilmente lo posso fare, ma non è necessario: oggi si sono fatti passi in avanti come non se ne erano mai fatti prima”.
– La NATO si è impegnata a “un’equa condivisione degli oneri”. A questo proposito, Angela Merkel ha affermato che “il presidente americano ha chiesto quello che è stato discusso per mesi, un cambiamento nella ripartizione degli oneri” e ha riconosciuto che la Germania “deve fare di più”.
– La NATO ha invitato la Macedonia ad avviare colloqui di adesione.
– Il Regno Unito mantiene il suo impegno nei confronti della NATO nonostante la Brexit. Il primo ministro britannico Theresa May ha dichiarato l’11 luglio che la Gran Bretagna raddoppierà le sue forze in Afghanistan.
– Il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg ha affermato che la NATO è ora “più unita di prima del vertice” a causa di una “discussione aperta e schietta”.