di Giuseppe Gagliano –
Prosegue l’allargamento dell’Alleanza Atlantica in funzione di contenimento della Russia, come dimostrano le costruzioni di nuove infrastrutture militari in diversi paesi dell’Europa orientale. La base di Mihail Kogălniceanu, situata in Romania e vicino a Costanza sulla costa del Mar Nero, sta subendo una significativa trasformazione per diventare la più grande base militare della NATO in Europa, superando per estensione quella di Ramstein, in Germania. Questo progetto, dal costo di 2,7 miliardi di dollari, prevede di ospitare fino a 10mila tra militari e civili entro il 2030. La base includerà strutture residenziali, asili, scuole, farmacie, un ospedale, depositi di carburante e hangar per vari tipi di aerei da combattimento e droni. Ciò rafforzerà la posizione della NATO nell’area del Mar Nero e sposterà ulteriormente l’asse dell’Alleanza Atlantica verso est, conferendo alla Romania un ruolo maggiore nella sicurezza della NATO.
Con l’adesione della Finlandia e della Svezia alla NATO, il Pentagono sta considerando la creazione di un grande deposito di armi ed equipaggiamento in Scandinavia. Il tenente generale Christopher Mohan ha indicato che l’aumento dei membri della NATO richiede nuovi siti di stoccaggio e preposizionamento, in particolare nell’estremo nord. Sebbene la nazione di destinazione non sia stata ancora confermata, è probabile che la Finlandia ospiti il nuovo sito permettendo all’US Army di inviare rapidamente personale e attrezzature in caso di crisi.
La base aerea di Kuçova, situata a circa 80 chilometri a sud di Tirana, in Albania, è stata riaperta ufficialmente come hub per le operazioni aeree future della NATO. Finanziata con circa 50 milioni di euro, la base supporterà la logistica, le operazioni aeree, l’addestramento e le esercitazioni della NATO. Questa base migliorerà la capacità di risposta della NATO nel sud-est europeo.
Le nuove basi conseguiranno diverse finalità strategiche: in primo luogo servono a realizzare il contenimento della Russia migliorando la capacità della NATO di rispondere alle minacce provenienti dalla Russia, rafforzando la presenza militare dell’Alleanza vicino ai confini russi e nei punti strategici come il Mar Nero e la regione baltica. In secondo luogo le basi forniranno supporto logistico, addestramento e infrastrutture necessarie per le operazioni militari della NATO, migliorando la prontezza e la capacità di risposta rapida in caso di conflitto. Inoltre queste basi attuano un vero e proprio rafforzamento dei membri orientali dell’Alleanza, dal momento che spostare le risorse e il personale in paesi come la Romania e l’Albania, migliora la sicurezza locale e solidifica la presenza dell’Alleanza in regioni precedentemente sotto l’influenza del Patto di Varsavia.
La Nato intende quindi accerchiare sempre più la Russia, per quanto ciò risponda a una vera e propria provocazione che potrebbe innescare futuri conflitti.