Nato. Trump ottiene dagli alleati altri 33 miliardi, ma vuole arrivare a contributi del 4% del pil

Conte, ‘è vero, gli Usa fino ad oggi hanno versato di più’.

di Enrico Oliari

Il presidente Usa Donald Trump ha annunciato in conferenza stampa dal vertice di Bruxelles di essere riuscito ad assicurare alla Nato un maggiore impegno economico da parte dei paesi membri, anche perché oggi “Gli Usa pagano il 90% e non è giusto”. Non è ancora chiaro se a porte chiuse – come si era detto – il capo della Casa Bianca abbia minacciato l’uscita degli Usa dalla Nato, un’eventualità per la quale il Senato Usa ha ieri messo le mani avanti, fatto sta che oggi ha ribadito la necessità di arrivare ad un 4% del Pil per ogni paese membro, un salasso se si pensa che il parametro stabilito entro il 2024 è del 2% ed oggi la maggior parte dei paesi sono ben al di sotto di quell’importo, l’1,24% la Germania, l’1,4% l’Italia e l’1,8% la Francia. “Tutte le nazioni Nato devono rispettare il loro impegno del 2% – ha sentenziato Trump -, e questo deve alla fine salire al 4%!”.
Rispondendo ai giornalisti circa la minaccia di lasciare la Nato, il presidente Usa ha detto che “Potrei farlo, ma probabilmente non è più necessario, perché dagli alleati sono arrivati 33 miliardi in più, un aumento degli impegni di spesa come mai prima”.
Con questa cifra il bilancio Nato arriva a oltre 800 miliardi di dollari, un carrozzone che pesa sulle tasche dei contribuenti in nome di una difesa che spesso viene ad essere un attacco deciso dagli Usa stessi, basti pensare alle guerre in Iraq e in Afghanistan, per cui i mugugni fra delegati al vertice di Bruxelles non sono stati pochi e ieri il segretario generale Jens Stoltenberg ha voluto ricordare a Trump che “non è scritto sulla pietra che l’Alleanza Atlantica è per sempre”.
Il premier italiano Giuseppe Conte ha dichiarato poi che “L’Italia ha ereditato gli impegni di spesa per il contributo alla Nato che noi non abbiamo alterato”, tra cui il progetto di arrivare al 2024 con il versamento del 2% del Pil. Conte prima del vertice aveva fatto notare che già oggi l’Italia contribuisce con la partecipazione a diverse missioni, ma oggi ha osservato che “il problema posto dal presidente Trump esiste. Nel momento in cui gli Usa dicono che loro contribuiscono alle spese in modo eccessivamente gravoso rispetto agli altri Paesi è la realtà. Non possiamo dire che il problema non esiste, anche perché la Nato ha conosciuto un’evoluzione nel corso del tempo”.
C’è poi il caso della Germania, che Trump accusa di essere eccessivamente legata alla Russia ad esempio per l’importazione dell’energia, ovvero del 60% del proprio fabbisogno. Dopo gli attacchi sonori di ieri, il presidente Usa ha ribadito che “la Germania ha appena iniziato a pagare la Russia, il Paese da cui vuole protezione, miliardi di dollari per i suoi bisogni energetici che derivano da un nuovo gasdotto dalla Russia. Non è accettabile!”. In realtà il progetto del Nord Stream 2 è ancora sulla carta e il presidente francese Emmanuel Macron ha ribattuto che non è stato firmato nessun accordo: i vari tentativi della Russia di procedere con la realizzazione dell’opera, le cui condutture dovrebbero passare sotto il Mar Nero, sono stati ostacolati dall’Unione Europea per via delle tensioni con la Russia, compresa l’annessione della Crimea.