Nato. Vertice in Spagna. Stoltenberg, ‘300mila uomini per l’intervento rapido’

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Ha preso il via oggi a Madrid il vertice Nato, annunciato come uno dei più importanti dalla Guerra Fredda.
La novità principale, indicata già ieri dal segretario generale Jens Stoltenberg, è il proposito di portare ad oltre 300mila uomini la capacità di pronto intervento dell’Alleanza Atlantica, con la capacità di intervenire sui cinque domini, cioè aria, mare, terra, spazio e cyberspazio in modo flessibile. Serve infatti una capacità reale di adattamento alle necessità del momento.
Stoltenberg ha notato che alcuni paesi membri hanno raggiunto il 2% del Pil per la Difesa, ma “questo non deve rappresentare il punto di arrivo, bensì di partenza”. Nella fattispecie “in 9 hanno raggiunto l’obiettivo del 2%, in 19 hanno adottato piani per arrivarvi entro il 2024 e in 5 si sono impegnati in modo serio a rispettare l’obiettivo in seguito”.
Per quanto la Nato non si espanderà geograficamente nell’Indo-pacifico, anche perché lo statuto prevede solo membri euro atlantici, Stoltenberg ha manifestato il proposito di una maggiore presenza a oriente dove la Cina sta espandendo la sua potenza militare, e al vertice partecipano non a caso i rappresentanti di Australia, Corea del Sud, Giappone e Nuova Zelanda.
Sulla guerra in corso in Ucraina il segretario della Nato ha ribadito il sostegno militare ed economico a Kiev per favorire la vittoria sull’aggressore russo, ed ha osservato la necessità di diversificare le fonti di approvvigionamento per non dipendere dai regimi autoritari, “e questo vale anche per la Cina”.
Stoltenberg ha poi detto di nutrire poche speranze per un cambio di posizione della Turchia sull’adesione all’Alleanza di Finlandia e Svezia: “la loro richiesta – ha affermato – è una decisione storica, ma dobbiamo tener conto degli interessi di tutti gli alleati”. Anche perché “il Pkk è riconosciuto come organizzazione terroristica dall’Ue, e quindi anche da Svezia e Finlandia, e in Turchia sono morte migliaia di persone per mano di questo gruppo”.
La Turchia accusa i due paesi scandinavi di dare ospitalità a numerosi membri del Pkk, per cui ha esercitato il diritto di veto.