Nicaragua. Ancora proteste e morti: legge antiterrorismo per punire i manifestanti

Notizie Geopolitiche –

Si intensificano le violenze in Nicaragua, dove ormai è arrivato a 360 (270 secondo fonti Onu) il bilancio dei morti in poco più di tre mesi di proteste antigovernative, ed anche nelle ultime ore due studenti sono rimasti uccisi dopo essersi barricati in una chiesa con una decina di altri fra studenti, sacerdoti, giornalisti e un medico.
Ieri monsignor Abelardo Mata, 72 anni, vescovo di Estelí, ha reso noto di essere scampato ad un’aggressione uscendo appena in tempo dall’auto su cui viaggiava e rifugiandosi con il suo autista in una casa vicina. La Chiesa cattolica sta cercando un’opera di mediazione per porre fine alle violenze.
Le proteste sono dirette contro la riforma pensionistica e la collegata riduzione degli assegni minimi, e contro il presidente sandinista Daniel Ortega (Fsln, Fronte Sandinista di Liberazione nazionale), al potere dal 2007 ma che è stato a capo del paese anche dal 1990 al 1995. Ortegale è accusato di aver ricevuto soldi dall’estero, almeno 40 milioni al mese per 10 anni, per garantire a sé e alla famiglia, dove la moglie e vicepresidente Rosario Murillo rivestirebbe un ruolo primario nella repressione, il sostegno di parte della popolazione attraverso l’acquisto di voti, il finanziamento di gruppi paramilitari ma anche della polizia e di iniziative universitarie controverse, come la possibilità di accesso agli esami solo per gli studenti dichiaratamente sandinisti. Denaro verrebbe usato anche per garantirsi l’appoggio dell’esercito, come pure per controllare i mezzi di informazione, oggi all’85 per cento sotto lo stretto controllo dei figli del presidente.
Ieri il parlamento ha approvato una legge volta a punire chiunque danneggi beni pubblici o privati nel quadro delle proteste antigovernative come azioni terroristiche, nonché a contrastare eventuali finanziamenti alla protesta come sostegno al terrorismo.
Sulle violenze in corso in Nicaragua è intervenuto nuovamente oggi segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, il quale ha definito “inaccettabile” l’uso della “forza letale” nella crisi in Nicaragua. Guterres ha chiesto alle autorità governative di proteggere i cittadini garantendo la punibilità di coloro che uccidono ed esercitano la violenza.