di Alberto Galvi –
Alle elezioni generali in Nicaragua Daniel Ortega si è assicurato il quarto mandato, il quinto consecutivo, con al suo fianco la moglie Rosario Murillo come vicepresidente. Ortega ha affrontato cinque contendenti alla presidenza, ritenuti tuttavia di essere collaboratori del regime.
Il partito di Ortega, il FSLN (Fronte Sandinista di Liberazione Nazionale), ha di conseguenza vinto le elezioni in cui si eleggevano i 90 deputati dell’Assemblea nazionale e i 20 deputati del parlamento centroamericano. Le autorità elettorali hanno vietato alla principale alleanza di opposizione del paese di contestare il voto, le elezioni si sono svolte senza osservatori internazionali ed è stato negato l’accesso al paese alla maggior parte dei media stranieri. Gli Usa e l’Ue hanno già imposto sanzioni contro diversi esponenti del regime di Ortega, una mossa a cui il presidente nicaraguense ha risposto reprimendo sempre di più i suoi avversari politici con arresti senza giusta causa.
Il presidente degli Usa Biden ha invitato il duo Ortega e Murillo a prendere provvedimenti immediati per ripristinare la democrazia e a rilasciare immediatamente le figure dell’opposizione arrestate.
La dittatura di Daniel Ortega e di sua moglie Rosario Murillio è il prosieguo della prima presidenza di Anastasio Somoza García, degli anni ’30, quando iniziò una dinastia che avrebbe governato il paese centroamericano per generazioni. Ortega ha guidato il Nicaragua dal 1979 al 1990, dopo la cacciata di Anastasio Somoza Debayle da parte della guerriglia sandinista. Ortega è tornato al potere nel 2007 e da allora è sempre rimasto al comando del paese, diventando sempre più autoritario e annullando i limiti del mandato presidenziale.
L’insediamento del nuovo presidente avverrà il 10 gennaio 2022. I deputati dell’Assemblea nazionale lo faranno il 9 gennaio prossimo e tra il 15 gennaio e il 15 febbraio i deputati del parlamento centroamericano.