Nigeria. Msf, ‘Forte aumento di bambini malnutriti nello stato del Borno’

Ricoveri in crescita, circa il doppio rispetto al 2021.

di Maurizio Debanne *

Le équipe di Medici Senza Frontiere (MSF) in azione nel centro di alimentazione terapeutica di Maiduguri, nel nord-est della Nigeria, stanno assistendo da maggio ad un grande afflusso di bambini malnutriti. Il timore è che si possa sviluppare una crisi alimentare in questa città che ospita molti sfollati a causa del conflitto armato che da anni sconvolge lo Stato di Borno. MSF chiede un urgente aumento della risposta umanitaria nell’area prima che arrivi il periodo più difficile della carenza alimentare, che potrebbe essere molto più grave rispetto agli anni precedenti se gli attuali trend continuano.
“È fondamentale agire ora, prima del picco di malnutrizione stagionale, per evitare che la situazione peggiori” afferma Shaukat Muttaqi, capomissione di MSF in Nigeria. “Siamo solo all’inizio della stagione di magra e la nostra struttura è già sopraffatta da un numero di pazienti superiore agli arrivi mensili del 2017, quando abbiamo iniziato le attività. I trend precedenti ci avvertono che il peggio deve ancora venire. Se non verranno presi provvedimenti urgenti, le persone a Maiduguri subiranno conseguenze mortali”.
Sono 2.140 i bambini malnutriti ricoverati quest’anno nel centro di alimentazione terapeutica di MSF, circa il 50% in più rispetto allo stesso periodo del 2021. Tra maggio e giugno, nell’arco di sei settimane, nonostante il picco del periodo di carenza alimentare era appena iniziato, sono arrivati più pazienti malnutriti che in qualsiasi altro momento dall’apertura del progetto, anche rispetto ai periodi di picco degli anni precedenti. Fino a maggio, il programma di alimentazione terapeutica ambulatoriale di MSF ha visto un aumento del 25% di ricoveri rispetto allo scorso anno.
La capacità del centro di alimentazione terapeutica di MSF è stata aumentata da 120 a 200 posti letto e, nonostante questa misura di emergenza, per alcuni giorni di giugno non c’erano letti sufficienti per tutti i bambini ricoverati.
Anche altre organizzazioni umanitarie hanno operato oltre le proprie capacità e in alcuni casi hanno dovuto ridurre i servizi per mancanza di fondi, chiudendo 16 centri di alimentazione terapeutica. Se le tendenze attuali continuano, i servizi saranno sopraffatti e molti più bambini malnutriti rischieranno di morire.
“È urgente aumentare la capacità ospedaliera per il trattamento di bambini gravemente malnutriti, insieme ad un importante potenziamento degli interventi a livello di comunità per evitare un potenziale scenario peggiore” dichiara Muttaqi di MSF. “Ciò significa espandere i programmi di alimentazione ambulatoriale, la sicurezza alimentare, le vaccinazioni e l’accesso ai servizi idrici e igienici”.
Nello stato del Borno, la malnutrizione è una preoccupazione cronica e complessa, aggravata dall’impatto degli sfollamenti, dell’insicurezza, della povertà, della mancanza di accesso all’assistenza sanitaria, unita ad altri fattori devastanti, soprattutto per i bambini. Storicamente è più acuta tra la fine di giugno e l’inizio di settembre durante la stagione di magra, ovvero nel periodo tra la semina e il raccolto.
Epidemie periodiche, come quelle di morbillo e colera, nonché picchi stagionali di malaria, possono aggravare ulteriormente la situazione. L’anno scorso la Nigeria è stata colpita da una eccezionale epidemia di colera, con tassi di immunizzazione allarmanti tra i bambini dello stato del Borno, dove l’accesso all’assistenza sanitaria è una sfida quotidiana, in particolare per gli sfollati.
“I miei figli, se non alla nascita, non sono mai stati vaccinati. Il piccolo di 4 anni si ammala ogni anno durante la stagione delle piogge. Non ci sono strutture mediche gratuite nella nostra zona, quindi lo porto in farmacia dove prendo anche le medicine” racconta Hussaina Ali, il cui figlio più piccolo è in cura presso il centro di alimentazione terapeutica.
L’impatto cumulativo di anni di conflitto e insicurezza continua a provocare sfollamenti, minando la capacità delle persone di coltivare cibo e accedere all’assistenza sanitaria. Inoltre, l’aumento dei prezzi dei generi alimentari sta mettendo a dura prova gli sfollati. Nel centro di cura di MSF, il 32% dei bambini malnutriti ricoverati, appartiene a famiglie di sfollati interni, che dipendono dagli aiuti umanitari.
“Mentre il tradizionale picco della stagione di magra si avvicina, il Borno è sull’orlo di una crisi che potrebbe mettere in pericolo la vita di migliaia di bambini” afferma la dott.ssa Htet Aung Kyi, coordinatrice medica di MSF in Nigeria. “Non c’è tempo da perdere. Ora è necessario un aumento urgente della risposta nutrizionale e le organizzazioni umanitarie devono essere più preparate il picco. Occorre affrontare la malnutrizione aumentando la risposta medica, ma anche prevenendo parallelamente minacce per la salute come morbillo, colera e altre epidemie di malattie infettive”.

* Ufficio stampa di Medici Senza Frontiere.