Nigeria. Resta alta la tensione fra cristiani e musulmani

di Enrico Oliari –

Resta alta la tensione in Nigeria, dove la scorsa domenica sono morte 45 persone in seguito agli attentati in varie chiese commessi dal gruppo jihadista dei Boko Haram, che tradotto significa “l’ educazione occidentale è sacrilega”.
L’Associazione cristiana della Nigeria ha fatto sapere con un comunicato che “questi attentati sono una chiara indicazione che Jamaatu Alhlisunnah Liddaawatiwal Jihad, gruppo meglio conosciuto con il nome di Boko Haram, ha dichiarato guerra ai cristiani e al cristianesimo in Nigeria”, tant’è che lo stesso gruppo fondamentalista aveva immediatamente rivendicato le stragi; alla base dell’attacco terroristico vi sarebbero le uccisioni di alcuni musulmani, la trasformazione di alcune moschee nello Stato di Kaduma “in pub e in bordelli” e gli arresti delle mogli e dei figli di diversi jihadisti.
Già immediatamente dopo le stragi gli attentatori, accerchiati, erano stati linciati sul posto mentre la folla inferocita aveva bloccato la strada per la capitale, aveva strappato i viaggiatori islamici dalle loro auto e li aveva uccisi.
La spirale di violenza è continuata in queste ore nella città di Damaturu, sottoposta ad un coprifuoco di 24 ore, dove nei combattimenti fra le Forze di sicurezza ed i miliziani del Boko Haram sono morte, a quanto si è appreso, almeno 34 persone.
La Nigeria è il più popoloso dei paesi africani, con quasi 160 mln di abitanti appartenenti a circa 250 gruppi etnici diversi; i cristiani, occupanti la parte centrale e meridionale del paese, sono poco più del 50%, proporzione a cui si avvicinano i musulmani, i quali abitano la parte nord orientale della Nigeria.