Nuova frontiera. nano-materie, difesa e armi del futuro

di Domenico Letizia * –

Sono numerosi gli studi e le ricerche che rapportano l’utilizzo della robotica e degli armamenti innovativi alle nanotecnologie, ricordando la grande sinergia che può sussistere nell’incrociare l’innovazione con la difesa, le politiche aerospaziali di uno stato e le dinamiche innovative nella produzione degli armamenti. La sicurezza 4.0, l’intelligence e la cyber security sono divenuti temi importantissimi dell’attualità geopolitica e imprenditoriale. In tale scenario, le nanotecnologie stanno riscrivendo il mondo della difesa nella promozione e diffusione di nuovi trattamenti in nano-materia, per un’evoluzione innovativa dell’intero comparto della difesa, dell’aerospazio e della sicurezza nazionale.
Alcuni anni fa, fu organizzato a Milano, dall’Istituto di Scienze e Tecnologie Molecolari del Consiglio Nazionale delle Ricerche Istm-CNR e dal Corpo Militare dell’Ordine di Malta un convegno sul ruolo delle nanotecnologie nella diffusione delle armi chimiche. Un settore dalle enormi potenzialità che nelle mani errate potrebbe trasformarsi in un laboratorio di armi pericolosissime e non convenzionali. Sostanze innocue, come quelle che oggi sono contenute nei dentifrici o nell’intonaco, se ridotte in particelle dalle dimensioni di nanometri potrebbero non essere più altrettanto innocue.
Le future regolamentazioni in materia di nanotecnologie dovranno cercare di andare ben oltre il contesto nazionale e affidarsi proprio alla ragionevolezza delle analisi dell’intelligence e al continuo confronto con gli innovatori e gli imprenditori di formulati in nano-materie. Fino a oggi, le nuove visioni nanotecnologiche sono sempre state regolamentate a livello nazionale, incentivando inefficienze e conflittualità sistemica, a causa delle incongruenze normative: basti pensare alle diverse legislazioni vigenti tra Stati Uniti d’America e Unione Europea in materia di OGM. Sicurezza, utilizzo delle moderne tecnologie a scopi preventivi, cooperazione con le forze di polizia per migliorare la sicurezza nazionale e internazionale, ma altresì una corretta trasmissione delle informazioni ai cittadini per una corretta percezione del rischio, sono le tematiche che l’imprenditrice Sabrina Zuccalà, presidente di 4ward360 e 4Ward_ Aerospace, innovative realtà societarie che di occupano di trattamenti di formulati in nanotecnologie, da tempo pone al centro dell’attenzione mediatica.
Le due società hanno studiato l’applicazione dei nanomateriali adatti a preservare dal deterioramento i mezzi, le infrastrutture militari e gli abiti delle forze di sicurezza, opportunità che possono riscrivere il futuro della guerra e che meritano una particolare attenzione in tema di analisi di intelligence, anche per evitare il diffondersi dello spionaggio industriale e militare.
Basti pensare ai nuovi possibili dettagli che emergono dalle diverse analisi delle esplosioni sospette nel Mar Baltico che hanno provocato le falle al gasdotto Nord Stream, introducendo così nuovi elementi al tentativo di unire i punti per individuare la mano in quello che da più parti viene indicato come un sabotaggio.
L’idea di alcune agenzie di intelligence del Nord Europa è che a compiere il sabotaggio potrebbero essere stati robot di manutenzione che operano all’interno della struttura del gasdotto durante lavori di riparazione. Quello che emerge da tale incidente è l’utilizzo della robotica e delle innovazioni in nano-materia in ambienti complessi, estremi, pericolosi e non adatti alla vita umana.
D’altronde, attraverso continue ricerche la 4Ward_ Aerospace è diventata un riferimento per il trattamento di componenti dei velivoli aeronautici, della difesa e spaziali, ottenuti mediante l’utilizzo di materiali compositi sempre più leggeri e resistenti. Queste spinte evolutive determinano nuovi spunti per l’introduzione di strumenti avanzati come risorse spendibili in maniera rapida ed efficace da parte dei soldati per differenti operazioni.
A distanza di anni, la società 4Ward_ Aerospace vanta innumerevoli brevetti studiati appositamente per offrire nuove e sempre migliori opportunità alle innumerevoli prestazioni della difesa e dell’aerospazio. I formulati a base di nanotecnologia applicati su superfici esposte ad ambienti particolarmente ostili, quali quello marino, conferiscono alle superfici una corazza attiva contro la corrosione dovuta ad acqua, salsedine, umidità, condensa, acidi e accumulo di sporcizia. Tutto ciò senza alterare minimamente le superficie trattate, grazie alla loro traspirabilità e al fatto che non creano alcun film superficiale, penetrando nel substrato del materiale e rinforzandolo dall’interno.
In quest’ottica, la nanotecnologia diviene utile anche per la protezione delle armi individuali in dotazione alle forze armate, che soventemente vengono impiegate in ambienti ostili, quali quello marino, dove sono esposte alla corrosione dovuta alla salsedine, e in ambiente desertico, dove invece sono esposte a sabbia e variazioni di temperatura che ne intaccano il funzionamento nel tempo e anche in ambiente spaziale, dove pressione e temperatura differiscono totalmente dall’ambiente terrestre.

* Esperto di innovazione tecnologica.