Onu. La Russia è presidente di turno del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite

di C. Alessandro Mauceri

Come era facile prevedere, il passaggio delle consegne dal Mozambico ha sollevato polemiche da parte dell’Ucraina e malumori da parte dell’occidente.
“Ieri l’esercito russo ha ucciso un bambino di cinque mesi, i suoi genitori sono rimasti feriti. E’ uno delle centinaia di attacchi di artiglieria che lo stato terrorista effettua ogni giorno. Oggi la Russia inizia a presiedere il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ed è una prova del fallimento delle procedure delle istituzioni mondiali”, ha scritto su Twitter il presidente ucraino Zelensky.
A fargli eco il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, che ha dichiarato che la presidenza della Russia del Consiglio di Sicurezza dell’ONU è “uno schiaffo in faccia alla comunità internazionale”. La settimana scorsa, sempre su Twitter, Kuleba aveva definito il mandato di presidenza russa un “brutto scherzo”, considerando che “la Russia ha usurpato il suo seggio; sta conducendo una guerra coloniale; il suo presidente è un criminale di guerra ricercato dalla Corte Penale Internazionale per sottrazione di minori”.
Il mandato presidenziale è previsto dalle regole della Carta dell’ONU, come ha sottolineato l’ambasciatore russo, al Palazzo di Vetro, Sergei Lavrov. Ognuno dei 15 paesi membri del Consiglio di Sicurezza dell’ONU (i 5 permanenti e i dieci a rotazione) a turno ricoprono la presidenza dell’organismo, seguendo l’ordine alfabetico. Quanto al procedimento in corso presso la Corte Penale Internazionale (peraltro ancora senza esito definitivo), la Carta delle Nazioni Unite non prevederebbero circostanze codificate che impediscano la presidenza.
Come se non bastasse, la Russia aveva già presieduto il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite a febbraio 2022, proprio il mese in cui aveva iniziato l’invasione dell’Ucraina. E allora nessuno ebbe niente da ridire.
Gli stessi Stati Uniti d’America hanno sottolineato che non ci sono modi per impedire a Mosca di assumere la presidenza. “Purtroppo la Russia è un membro permanente del Consiglio di sicurezza, quindi non c’è alcun modo pratico a livello legale per evitare” che eserciti la presidenza di turno, ha commentato la portavoce della Casa Bianca, Karin Jean-Pierre. I commenti non sono andati oltre un blando invito alla Russia a “comportarsi in modo professionale”.
Ad esprimere commenti negativi, oltre all’Ucraina, sono stati i delegati di Finlandia ed Estonia. Su Twitter, il ministro degli Esteri estone Urmas Reinsalu ha scritto che “purtroppo non si tratta di uno scherzo di cattivo gusto”. L’ambasciatrice finlandese alle Nazioni Unite Elina Kalkku ha dichiarato: “È chiaro che la credibilità del Consiglio di sicurezza è stata pesantemente compromessa dal fatto che un membro permanente ha iniziato a conquistare e annettere territori dei paesi vicini. Questo è un problema centrale”.
Ancora una volta si tratta di polemiche sterili. “Credo che la gente la veda nel modo sbagliato. Penso che bisognerebbe capire che questo mese è più un mal di testa che un vantaggio per i russi – ha dichiarato su The Voice of America Richard Gowan, direttore delle Nazioni Unite per l’International Crisis Group – Se tenteranno di usare la presidenza per cercare di creare problemi agli ucraini, o per spingere la loro narrativa sulla guerra, otterranno solo un enorme contraccolpo”.
Sebbene la presidenza di turno non preveda prerogative speciali, l’ambasciatore russo Vasili Nebenzia ha preannunciato che “supervisionerà” alcuni dibattiti, tra cui quello sul controllo degli armamenti. Tra gli incontri già in agenda, un dibattito a livello ministeriale presieduto dal ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov sulla difesa della Carta dell’ONU, che Mosca è accusata di continuare a violare per l’aggressione all’Ucraina, e uno sul tema della deportazione dei bambini ucraini in Russia, che era già in programma prima del mandato di arresto emesso contro Putin.
Storicamente, negli ultimi decenni, solo un paese non ha esercitato il proprio mandato di presidente di turno: il Ruanda, a luglio 1994, dopo il genocidio che riempì le prime pagine di tutti i giornali. Il Ruanda lasciò il seggio vacante per sei settimane dalla metà di luglio. Il seggio andò alla Spagna, che era il successivo paese in ordine alfabetico. Il Consiglio decise comunque che Kigali avrebbe avuto la sua occasione e, una volta completata la rotazione in ordine alfabetico, cosa che avvenne nel dicembre del 1994.