ONU. L’Assemblea generale ha votato 5 paesi per il Consiglio di sicurezza

di Alberto Galvi

L’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha votato il mandato di due anni a cinque paesi per il Consiglio di sicurezza. Si tratta di Ghana con 185 voti, Emirati Arabi Uniti con 179 voti, Albania con 175 voti, Gabon con 183 voti e Brasile con 181 voti. Il Consiglio di sicurezza è composto da di 15 nazioni tra cui cinque membri permanenti, Regno Unito, Usa, Cina, Russia e Francia che esercitano il diritto di veto e 10 membri non permanenti che rimangono in carica 2 anni.
Questi ultimi sono generalmente scelti per ottenere un’equa rappresentanza tra le regioni geografiche, con il gruppo africano che ha 3 seggi, il gruppo Asia-Pacifico 2 seggi, il gruppo Europa orientale 1 seggio, il gruppo America Latina e Caraibi 2 seggi e il gruppo Europa occidentale o altre aree del mondo 2 seggi.
I cinque membri non permanenti eletti oggi assicurandosi la necessaria maggioranza dei due terzi inizieranno il loro mandato il 1 gennaio 2022, e si uniranno agli altri cinque membri attuali non permanenti, cioè India, Irlanda, Kenya, Messico e Norvegia. I paesi eletti sostituiranno i membri uscenti Estonia, Niger, Saint Vincent e Grenadine, Tunisia e Vietnam.
Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha attualmente in agenda diverse crisi tra cui quella israelo-palestinese e i conflitti in Libia, Siria e Yemen, ma negli ultimi anni, opinioni divergenti tra i membri permanenti hanno ostacolato l’azione del Consiglio su questioni urgenti.
I membri non permanenti portano all’interno del Consiglio di sicurezza prospettive e interessi nazionali che possono influenzare in modo sottile le dinamiche interne, ma non possono far valere la loro volontà su alcuna questione di interesse internazionale, limitandosi a persuadere o dissuadere altri Stati membri dall’agire in un certo modo.
Il Consiglio di sicurezza si occupa di questioni di pace e sicurezza internazionale e ha il potere di schierare forze di pace nelle zone di crisi e di sanzionare soggetti siano essi persone, Stati o aziende attraverso misure commerciali ed economiche, restrizioni finanziarie o sulle merci, embarghi sulle armi e divieti di viaggio.