Osce: corruzione percepita, Italia al primo posto

di C. Alessandro Mauceri

CorruzioneNei giorni scorsi sono stati resi noti i dati relativi alla corruzione (in particolare alla corruzione “percepita”) nei paesi dell’Ocse.
Stando ai dati riportati dallo studio “Curbing corruption” (“Mettere un freno alla corruzione”), che cita lo studio Gallup, l’Italia è al primo posto assoluto, seguita da Portogallo e Grecia: la percezione della corruzione delle istituzioni governative in Italia sfiora il 90 per cento. Per contro è ben diversa la situazione in altri paesi europei. In Svezia, ad esempio, è inferiore al 15 per cento. Il paese dove la fiducia nel Governo è più alta è la Svizzera con percentuali vicine all’80% e la corruzione percepita è intorno al 25%. In Germania, nonostante la percezione della corruzione sia intorno al 40%, la fiducia è superiore al 60% mentre la media Ocse è superiore al 40% per la fiducia nel Governo e inferiore al 60% per la percezione sulla corruzione.
Una situazione che è particolarmente grave se si considera che sono passati più di vent’anni dal famoso processo Mani Pulite che diede il via agli anni di Tangentopoli. Oggi, la situazione in Italia non è affatto migliorata, anzi. Secondo un recente sondaggio condotto da Ixè, nel 2015, la corruzione percepita è maggiore rispetto ai tempi di Tangentopoli. È così per il 51 per cento degli italiani e il 42 per cento è convinto che non ci siano stati né miglioramenti, né peggioramenti. Solo 3 persone su 100 credono che le cose siano migliorate.
“Il fenomeno della corruzione, che in altri Paesi è stato mantenuto o ricondotto a livelli fisiologici, in Italia continua ad essere sostanzialmente fuori controllo. Lo è principalmente perché non si è fatto mai nulla, seriamente, per prevenire o reprimere questo fenomeno. L’intervento giudiziario da solo non basta. Da ‘Mani pulite’ a oggi è cambiato molto, ma in peggio. La speranza è nelle nuove generazioni. E qui la scuola gioca un ruolo determinante. La corruzione è un fenomeno seriale, diffuso, che dà luogo a sistemi criminali, per questo non va affrontata come singolo episodio. La corruzione è un reato a ‘cifra nera’ elevatissima e difficilmente viene scoperta, visto le pochissime denunce in merito”, ha detto uno dei magistrati protagonisti dell’inchiesta di allora, Pier Camillo Davigo.
Un problema che ha conseguenze non solo sul piano economico, ma anche sul piano politico e istituzionale. Secondo l’OCSE esiste una “forte relazione” tra la corruzione percepita e la fiducia nel Governo: più alta è la corruzione percepita, più bassa è la fiducia nelle istituzioni.
Risultati sorprendenti confermati però anche da un altro studio, quello del Global Corruption Barometer di Transparency International: in Italia il 70 per cento della popolazione ritiene che l’esecutivo faccia soprattutto gli interessi di pochi (terzo paese OCSE).
Secondo gli esperti dell’OCSE, in alcuni paesi (come l’Italia), “l’importanza di frenare la corruzione negli investimenti infrastrutturali non farà che crescere”. Specie considerato che “con una posta politica in ballo così elevata, mantenere gli investimenti puliti dovrebbe essere una delle massime priorità dei governi quanto delle aziende” dato che “la corruzione ha effetti negativi sugli investimenti pubblici” e “scoraggia gli investimenti privati”.