Panama. Bitfinex e Cripto Capital, scandali ed estradizioni

di Ivan Memmolo –

Il Panama del neo eletto presidente Laurentino Cortizo sta lavorando assiduamente per eliminare entro il 2020 Panama dalla lista nera OCSE. Il Paese dell’Istmo venne aggiunto alla lista per non aver adempiuto a poche ma importanti discipline sulla verifica del beneficiario finale delle transazioni. Il Paese quindi ha ultimato tutta la lista che l’OCSE aveva emesso, e va oltre obbligando dal mese di ottobre a tutte le Banche a contattare ogni cliente in merito alle transazioni che hanno avuto, che hanno e che avranno con altri clienti, sia business che privati, conferendo a questi le informazioni necessarie affinché conoscano con chi hanno a che fare. Una iniziativa trasparenza che di fatto pone fine alla privacy tra gli utenti di una stessa transazione, e che permetterà a scopo cautelativo di prevenire anche da parte del cliente stesso di iniziare transazioni o business con persone considerate a rischio.
Tuttavia, mentre Panama ragiona come pulire il sistema, vi è la notizia di un arresto internazionale il quale dimostra che le autorità di Panama e quelle della Polonia hanno lavorato insieme per tracciare i movimenti di un alto esponente della compagnia Panamense Crypto Capital, compagnia con sede nella Cinta Costera di Panamà e di fatto una scatola vuota creata per lavare denaro dei cartelli messicani della droga. Il sospetto arrestato si chiama Ivan Manuel Molina Lee, presidente stesso di Crypto Capital. Un nome che è saltato fuori in aprile quando dagli Usa si scoprì che Crypto Capital lavorasse insieme a Tether e Bitfinex in un’azione di shadow banking di copertura per il furto di 850 milioni di dollari dalle piattaforme menzionate. Bitfinex al momento si difende dicendo che quello perpetuato da Crypto Capital nei confronti di Bitfinex e quindi dei suoi clienti è stata una frode di cui gli stessi operatori si dichiarano vittime. Il boss di Crypto Capital è stato arrestato in Grecia ed estradato immediatamente a Varsavia. È accusato di aver lavato 390 milioni di narcodollari in Polonia per conto di cartelli della droga. La società ha trattato i fondi anche di Binance, Kraken, BitMEX oltre che di Bitfinex e Theter. L’attività ha coinvolto Interpol, Europol, DEA, autorità panamensi, polizia greca, polacca e FBI. Il giudice di New York che lavora sul caso, ha dichiarato che gli 850 milioni spariti sono stati coperti da 700 milioni di stablecoin senza riserve effettive. Il fatto stesso che altri grandi portali di exchangers famosi abbiano collaborato con Crypto Capital fa sorgere il grande dubbio di altri fondi spariti ed ancora non dichiarati. e a chiedersi a che punto sono arrivate le definizioni AML, “Anti Money Laudering”, utilizzate dalle aziende in questione.
Il danno causato al settore Fintech e soprattuto quello delle criptomonete si attesta al trilione di dollari.