Panama. Cortizo va in Messico per trattare il tema narcotraffico

di Ivan Memmolo –

Il presidente del Panama, Laurentino Cortizo, si è recato a Città del Messico dove ha incontrato il suo omologo messicano Andres Manuel Lopez Obrador, detto Amlo, per discutere di problemi del narcotraffico e della tratta di esseri umani. Panama, per la sua strategica posizione, permette alle mafie di trarre enormi guadagni non solo per commercio, ma anche per i trasporti aerei e per la logistica. Difatti lo stato cento-americano è posizionato accanto ai centri nevralgici mondiali della produzione di cocaina, quali la Colombia, l’Ecuador, la Vraem (Valle de los ríos Apurímac, Ene y Mantaro) in Perù, ed è accanto al Venezuela, leader nell’appoggio ai paramilitari FARC ed ELN. Inoltre il Panama è una rotta aerea e terrestre obbligatoria per i milioni di latinoamericani e asiatici che vogliono andare a vivere illegalmente negli USA, altro aspetto che per cui i panamensi vedono risvolti negativi in ambito sociale ed economico, nonché una crescita della criminalità.
Il Messico si trova suo malgrado ad essere la patria mondiale della logistica del narcotraffico ed anch’esso rotta obbligatoria delle droghe che fanno scalo a Panama per poi poter entrare nel mercato delle droghe più grande del mondo, gli Stati Uniti d´America. Le due nazioni quindi, risentono mutuamente dell’assenza di una stretta cooperazione in ambito militare, di intelligence, immigrazione ed avionica. Si è reso così necessario stilare una immediata agenda di controllo migratorio e di regolamentazione dei controlli in ambito sia aereo che terrestre per eliminare il narcotraffico e colpire la tratta di essere umani.
Le prossime due mete saranno Cuba e Colombia, con gli stessi temi da trattare con i rispettivi presidenti. L’idea è di creare una piattaforma di intelligence comune con scambio di dati in tempo reale tra le amministrazioni aeroportuali, militari e di intelligence tra queste nazioni e molte altre che dovranno aggiungersi per la fine del 2019 e inizio 2020. Panama dal canto suo ha bloccato i voli in arrivo da Cuba e sta già implementando nuove tecnologie di Intelligenza artificiale negli aeroporti per il tracciamento e riconoscimento in tempo reale dei passeggeri, proprio come da due anni è stata aumentata negli aeroporti messicani. Un software che individua chi possa essere o meno implicato in tratta di esseri umani narcotraffico o lavaggio di denaro. C’è da dire che, in questo caso, è la capitale argentina Buenos Aires ad aver implementato un software di riconoscimento facciale per l’identificazione di ricercati a livello globale in tutta la rete metropolitana e nelle piazze principali della città. Segno che in America Latina già si utilizzano softwares muniti di intelligenza artificiale per la lotta alla delinquenza organizzata. Resta da capire il limite etico nell’utilizzo di queste tecnologie, soprattutto per contenere i falsi positivi (centinaia a Buenos Aires). Panama quindi porta avanti una agenda sicuramente incisiva nei confronti della delinquenza e soprattutto una politica chiara e severa contro l’uso e consumo delle droghe. In questo caso trova nel Messico un’attitudine differente, dato che si sta pensando di legalizzare le droghe come misura per combattere il narcotraffico. Il dibattito sulla piena legalizzazione è approdato in questi giorni in Senato.