Perù. Aumentano le violenze alle donne al tempo del Covid-19

di Alberto Galvi

Per il periodo che va dal 16 marzo al 30 giugno le autorità peruviane temono che la scomparsa di oltre 1.200 donne a causa delle violenze domestiche perpetrate durante la quarantena imposta per frenare la diffusione del nuovo coronavirus.
Durante il periodo della quarantena il governo peruviano ha emesso un’ordinanza che autorizza i giudici a far allontanare gli autori di abusi dalle loro case senza l’obbligo di tenere l’udienza in tribunale.
Il MIMP (Ministerio de la Mujer y Poblaciones Vulnerables) ha invece deciso di aumentare i finanziamenti per i programmi di prevenzione della violenza di genere, in quanto ha dichiarato che 1.200 tra donne e ragazze sono scomparse durante la pandemia.
Queste cifre sono destinate a crescere se si include anche il mese di luglio. Lo scorso anno invece ci sono state 166 uccisioni di donne in Perù, di cui solo un decimo erano casi di persone inizialmente scomparse.
I gruppi per i diritti delle donne e le ONG denunciano che molto spesso la polizia si rifiuta di indagare, sostenendo in molti casi che le disperse abbiano lasciato le loro case volontariamente.
Tra le misure che il governo peruviano vorrebbe adottare ci sarebbe quello di un registro nazionale delle persone scomparse, che consentirebbe il riferimento incrociato delle informazioni con altri crimini al fine di identificare potenziali sospetti.
Lo scorso 8 agosto il collettivo Ni Una Menos, ha organizzato la quarta marcia nazionale per protestare contro i crimini commessi contro donne e ragazze in Perù. A quest’ultima manifestazione hanno partecipato per le strade di Lima centinaia di donne.
I manifestanti chiedono giustizia per le vittime della violenza di genere e misure da parte del governo per proteggere donne e ragazze. Secondo i dati ufficiali, il Perù ha assistito finora a 105 casi di femminicidio quest’anno.
Il coronavirus non ha risparmiato il Perù, che ha avuto più di 400mila casi di Covid-19 e 20mila morti. Il Paese andino è il terzo più colpito in America Latina dopo Brasile e Messico.
Le misure in risposta alla diffusione del coronavirus introdotte dal governo peruviano devono ora affrontare le disuguaglianze e i pregiudizi radicati che consentono di normalizzare la violenza contro le donne.
Le violenze di genere e domestiche sono problemi seri in Perù, con molte donne peruviane che riferiscono di casi di abusi fisici e psicologici.
Il Perù ha anche altre tipologie di problematiche da affrontare nei confronti delle violenze contro le donne, come la prostituzione forzata e la tratta di esseri umani.
A livello internazionale l’IACHR (Inter-American Commission on Human Rights), la Corte IDH (Interamericana de Derechos Humanos) e l’UN (United Nations) hanno denunciato il fatto che quarantena, il distanziamento sociale e le restrizioni alla mobilità in alcuni casi inaspriscono all’interno di una casa la violenza di genere contro donne, ragazze e adolescenti poiché li costringe a vivere con i loro aggressori.
Il femminicidio è un problema che tocca le donne di ogni parte del mondo, ma i casi segnalati in America Latina sono preoccupanti per l’elevato numero.