Perú. Il Congresso ha approvato la destituzione del presidente Martín Vizcarra

di Alberto Galvi

Il Congresso peruviano ha approvato la destituzione del presidente Martín Vizcarra a seguito delle denunce a suo carico per aver ricevuto tangenti pari a circa di 1,3 milioni di soles da due società che avevano vinto l’appalto per lavori pubblici quando era governatore a Moquegua tra il 2011 e il 2014.
In meno di due mesi questo è stato il secondo tentativo di destituzione perpetrato da una parte dei parlamentari del Congresso nei confronti del presidente peruviano, questo approvato con 105 voti favorevoli, 19 contrari e 4 astenuti, superando gli 87 voti necessari sui 130 del totale. Il primo tentativo di destituzione del 20 settembre scorso Vizcarra era riuscito a superarlo dopo aver raggiunto 32 voti a favore, 78 contrari e 15 astenuti.
Questa volta invece i voti dei partiti del Congresso sono stati: Acción Popular 18 voti a favore 4 contrari e 2 astenuti, Alianza Para El Progreso 20 a favore e 1 astenuto, Fuerza Popular 15 voti a favore, Frepap (Frente Popular Agrícola del Perú) 14 voti a favore, Unión por el Perú 12 voti a favore, Podemos Perú 10 voti a favore e 1 contrario, Somos Perú 7 voti a favore e 2 contrari, Partido Morado 9 voti contrari, Frente Amplio 6 voti a favore e 2 contrari e tra gli indipendenti 3 voti a favore 1 contrario e 1 astenuto.
Dopo questo voto del Congresso il presidente Vizcarra non sarà più in grado di portare a termine il suo mandato in modo anticipato l’11 aprile del 2021, questo perché i parlamentari che hanno votato per la sua destituzione vogliono prolungare il loro mandato fino a fine legislatura.
Vizcarra è il quarto presidente nella storia del Perú a essere stato destituito dal Congresso lasciando vacante il suo incarico. Prima di lui sono stati destituiti José de la Riva-Agüero, che fu deposto dal Congresso nel giugno 1823, William Billinghurst fu rimosso dall’incarico nel 1914 e infine Alberto Fujimori che fu destituito il 21 novembre del 2000.
Secondo la costituzione peruviana il presidente del Congresso, Manuel Merino, deve ora prendere in mano la guida del governo fino al 28 luglio 2021, termine ultimo di fine mandato.