Perù. Il Machu Picchu ha riaperto dopo quasi un mese. Era chiuso per proteste antigovernative

di Alberto Galvi

Il Machu Picchu in Perù ha riaperto ieri dopo essere stato chiuso quasi un mese fa a causa delle proteste antigovernative. La decisione è stata presa attraverso accordi tra autorità, gruppi sociali e l’industria del turismo locale per garantire la sicurezza della famosa area archeologica e dei servizi di trasporto.
Il Machu Picchu è una cittadella di pietra dell’era Inca, incastonata sulle montagne nella giungla sud-orientale. Le proteste innescate dalla cacciata e dall’incarcerazione dell’ex presidente Pedro Castillo a dicembre hanno portato le autorità a evacuare Machu Picchu e fermare i treni che collegano il sito e la città di Cusco. Per i visitatori argentini in vacanza estiva il momento della riapertura è stato fortunato.
Le manifestazioni avevano provocato il blocco dei binari del treno che porta alla cittadella di pietra, e il governo si era visto costretto a trasportare in elicottero più di 400 turisti da Machu Picchu alla città di Cusco.
Il Machu Picchu fu costruito dagli Incas nel XV secolo come santuario religioso in cima alle Ande, probabilmente per un imperatore inca. Il Machu Picchu fu abbandonato all’epoca della conquista spagnola e riscoperto nel 1911 dall’esploratore americano Hiram Bingham.
Da più di due mesi le proteste chiedono le dimissioni del presidente Dina Boluarte e dei membri del Congresso del Perù. Gli scontri tra manifestanti e autorità hanno provocato 60 morti: 48 civili sono rimasti uccisi direttamente negli scontri con le forze di sicurezza, mentre 11 n incidenti stradali legati ai blocchi stradali; un poliziotto che è morto all’interno di un’auto di pattuglia quando è stata data alle fiamme.