Perù. Il potere esercitato dalla famiglia Fujimori all’interno delle istituzioni

di Alberto Galvi –

Il governo peruviano non riesce in questi ultimi mesi a uscire dalla crisi. Il Congresso peruviano ha di fatto bloccato l’approvazione di leggi importanti a cui sta lavorando il governo Vizcarra. Il principale colpevole di questa situazione è sicuramente il gruppo parlamentare fujimorista di FP (Fuerza Popular), che nonostante è all’apposizione ha ancora un forte consenso popolare nel paese.
La scalata al potere della famiglia Fujimori è iniziata quando Alberto Fujimori venne eletto presidente del Perù nel 1990 prima di sospendere la Costituzione del paese nel 1992 e decidere come dittatore di rimanere in carica fino al 2000. L’ex presidente è stato condannato a 25 anni di prigione nel 2009 per crimini contro l’umanità per essere stato coinvolto nella morte di almeno 25 persone durante il suo mandato presidenziale.
Alberto Fujimori ha ricevuto la grazia nel dicembre del 2017 dall’allora presidente Pedro Pablo Kuczynski. In seguito la giustizia peruviana ha ordinato nell’ottobre del 2018 l’annullamento della grazia per essere stata concessa senza rispettare le norme del diritto internazionale relative ai crimini contro l’umanità. Durante gli anni della sua presidenza ad Alberto Fujimori è stata attribuita la ripresa economica del paese e la sconfitta dei terroristi del Sendero Luminoso.
Nello stesso anno è stata coinvolta in processi giudiziari per il reato di corruzione la figlia di Alberto Fujimori, Keiko. Durante la sua carriera politica ha raggiunto nel 2011 il secondo turno delle presidenziali perdendo contro Ollanta Humala del PNP (Partido Nacionalista Peruano). Nel 2016 ha invece perso al secondo turno contro Pedro Pablo Kuczynski del PPK (Peruanos Por el Kambio).
Alberto Fujimori ha altri 3 figli: Kenji Hiro e Sachi. I 4 fratelli furono accusati di appropriazione indebita di denaro pubblico per il pagamento dei loro studi all’estero, mentre tra luglio 2009 e la fine del 2014 Kenji e Hiro sono stati indagati per riciclaggio di denaro illecito utilizzato in quel periodo per la costituzione di ben 21 società.
Keiko Fujimori è stata coinvolta negli ultimi anni in diverse indagini di corruzione, come quella della vicenda Odebrecht. Per questa ragione lo scorso 10 ottobre la figlia di Fujimori è stata condannata a 3 anni di custodia cautelare. Keiko Fujimori era riuscita nel marzo del 2018 a far dimettere l’ex presidente Kuczynski, condannato ai domiciliari per il caso Odebrecht. In questa inchiesta sono stati coinvolti alcuni ex presidenti peruviani come Alejandro Toledo, Alan García che poi si è suicidato e Ollanta Humala.
All’interno della famiglia Fujimori si è consumato anche uno scontro tra 2 figli di Alberto, Keiko con suo fratello minore, Kenji, che ha guidato il gruppo dissidente di FP, impedendo nel dicembre nel 2017 il voto di sfiducia da parte del Congresso dell’allora presidente Kuczynski. In seguito ha approvato l’indulto ad Alberto Fujimori, come voto di scambio, mentre nel marzo del 2018 quando fu incriminato per corruzione, presentò le dimissioni dalla carica. Al suo posto subentrò il vice presidente Martín Vizcarra che ha assunto questa carica circa 18 mesi fa.
Anche il potere giudiziario non è rimasto estraneo alla longa manus dei Fujimori. Nel giugno 2018 è stato appreso che esisteva un gruppo di giudici e pubblici ministeri di alto livello che erano stati corrotti. Un giudice supremo, César Hinostroza, e l’allora procuratore della Nazione, Pedro Chávarry, hanno cercato di aiutare i Fujimori a risolvere i loro problemi giudiziari.
Sulla questione dei diritti civili le comunità evangeliche hanno dato man forte ai fujimoristi fin dagli anni 90. Dei congressisti evangelici ci fu una diminuzione nel 2000 e nel 2001, e poi aumentarono di nuovo nel 2006. La cifra è nuovamente calata nel 2011 e nel 2016. In questa legislatura la deputata fujimorista e presidentessa della Commissione Istruzione, gioventù e sport, Tamar Arimborgo, ha cercato di vietare l’approccio alla parità di genere nei programmi educativi del paese. Il disegno di legge è stato criticato dall’opinione pubblica sui social network e sui media, ma nonostante ciò non è stato ancora ritirato.
Vizcarra in questi mesi ha tentato di far approvare al Congresso alcune leggi anti-corruzione, la revoca dell’immunità parlamentare, l’incandidabilità dei condannati, l’uguaglianza di genere, e contro il finanziamento illecito dei partiti. Un nuovo progetto di legge proposto da Vizcarra è quello sulle attività minerarie, fondamentale per l’economia peruviana visto le esportazioni peruviane di zinco, oro rame, e argento.
A livello di forze parlamentari Keiko Fujimori all’inizio di questa legislatura nel 2016 poteva contare sui 73 deputati su un totale di 130 congressisti. Poco dopo 3 anni di legislatura, il gruppo parlamentare conta solo 53 seggi. Intanto FP ha perso 3 commissioni ordinarie delle 13 che presiedeva. Le 3 commissioni verranno guidate da un deputato di Alianza para por el Progreso, di Nuevo Perú e del Frente Amplio.
Nonostante ciò il principale partito di opposizione del Congresso, FP usa la legge come arma politica per cambiare le regole del gioco a proprio favore. Il presidente Martín Vizcarra ha proposto una riforma costituzionale per anticipare le elezioni generali nell’aprile 2020 invece che nel 2021. Questa riforma deve essere ancora ratificata dalla popolazione attraverso un referendum. Tuttavia, il disegno di legge deve essere approvato dal Congresso.
Il presidente Vizcarra ha la prerogativa costituzionale di sciogliere il Congresso in determinate circostanze ma FP il principale partito di opposizione ha i numeri per modificare la legge e così il regolamento. Intanto Keiko Fujimori grazie all’immunità parlamentare, potrebbe candidarsi alle elezioni generali nel 2020.