Perù. Inaugurazione a fine novembre del porto “cinese”

di Giuseppe Gagliano

Verrà inaugurato a fine novembre in Perù il megaporto di Chancay, costruito dalla Cina quale tassello cruciale nella strategia economica e geopolitica in Sudamerica. Questo progetto, con una connessione diretta a Shanghai, ha l’obiettivo di trasformare il Perù in un hub per il commercio tra America del Sud e Asia. L’infrastruttura, gestita per il 60% dalla cinese Cosco Shipping e per il 40% dalla compagnia mineraria peruviana Volcan, controllata da Glencore, rientra nella più ampia Belt and Road Initiative (BRI), che mira a consolidare l’influenza economica cinese a livello globale. Questo megaporto non è solo un’opportunità economica per il Perù, ma un’operazione geopolitica che rafforza la presenza cinese in un’area tradizionalmente sotto l’influenza degli Stati Uniti. Con rotte commerciali previste verso l’Asia e potenziali collegamenti marittimi con paesi come Colombia, Ecuador e Cile, la Cina sta posizionando il Perù come una base di transito per le esportazioni sudamericane verso l’Asia, riducendo la dipendenza dalle infrastrutture portuali statunitensi e allentando la presa di Washington sulla regione. Questo progetto rappresenta una risposta diretta alla strategia economica degli Stati Uniti, che stanno investendo fortemente nella difesa spaziale attraverso contratti miliardari con aziende come SpaceX. Il recente accordo da 730 milioni di dollari tra la Space Force statunitense e SpaceX per il lancio di almeno nove missioni di sicurezza nazionale, tra cui sette lanci per l’Agenzia di Sviluppo Spaziale (SDA) e il supporto all’Ufficio Nazionale di Ricognizione (NRO), dimostra che gli Stati Uniti considerano lo spazio una frontiera cruciale nella competizione tra grandi potenze. Mentre la Cina investe in infrastrutture terrestri e marittime per consolidare la propria influenza economica, gli Stati Uniti stanno puntando sul dominio dello spazio per proteggere la loro leadership militare e tecnologica.