Perù. Vizcarra chiede il rinvio delle elezioni generali al 23 maggio

di Alberto Galvi

L’ex presidente peruviano Martín Vizcarra ha chiesto il rinvio delle elezioni indette per il prossimo 11 aprile, nonostante lui stesso le avesse chieste per quella data quando era leader del Paese; Vizcarra ritiene ora opportuno che si tengano un mese dopo, quando la seconda ondata di coronavirus che colpisce il Paese sarà presumibilmente in declino. Il rinvio che Vizcarra ha proposto prevede di tenere il secondo turno elettorale alla fine di giugno.
Il Perù deve affrontare elezioni che si preannunciano vitali per raggiungere una stabilità politica tanto attesa nel Paese a seguito di recenti eventi. Egli ha ricevuto una mozione di sfiducia del Congresso per il suo presunto coinvolgimento in un caso di corruzione per non aver rinunciato alle sue azioni nella società CyM Vizcarra SAC quando è stato ministro dei Trasporti e delle Comunicazioni.
La JNE (Jurado Nacional de Elecciones) ha confermato la candidatura dell’ex presidente alle elezioni generali previste per l’11 aprile. Le scorse settimane la JNE lo aveva escluso dalle elezioni per aver omesso informazioni sui suoi beni nella dichiarazione giurata di registrazione della sua candidatura.
L’ex presidente è stato rimosso dall’incarico lo scorso novembre e solo in quel momento si poteva prendere in considerazione la possibilità di candidarsi alle elezioni come deputato del partito Somos Perù.
Vizcarra è stato poi sostituito dall’allora presidente del Congresso Manuel Merino, ma dopo una settimana questi è stato costretto a dimettersi per le proteste di piazza, con due persone decedute dopo essere state fermate dalle forze di sicurezza. L’attuale presidente, Francisco Sagasti, è quindi il quarto leader che il Perù ha visto negli ultimi quattro anni.
Le dichiarazioni di Vizcarra arrivano nel bel mezzo di una crisi sanitaria, mentre sono già diversi i candidati positivi che parteciperanno alla futura campagna elettorale.
Il Congresso discuterà la proposta il prima possibile e presumibilmente il primo turno sarà il 23 maggio e l’eventuale secondo turno elettorale il 27 giugno; un rinvio che non deve però posticipare la data di fine mandato, prevista per il 28 luglio 2021.