Quando l’occidentalismo diventa un culto ipocrita

di Gaetano de Pinto –

Gli “errori/orrori” occidentali delle guerre cosiddette “a garanzia della pace e della democrazia”, non conoscono limiti. Dalle bombe intelligenti a cui siamo stati abituati in questi ultimi decenni, si passa ai soldati ubriachi e mandati al fronte addirittura con seri problemi psicologici causati da precedenti incidenti sul campo. Le certezze con cui molti ragazzi della generazione ‘80 sono cresciuti stanno svanendo, gettando nello sconforto quanti hanno creduto di essere cittadini di un occidente liberale, democratico, privo di ogni dittatura, addirittura modello da esportare in paesi ritenuti “inferiori”. Noi occidentali, possiamo ritenerci civili quando assistiamo inermi al massacro giornaliero perpetrato dal regime criminale e sanguinario di Al-Assad in Siria? Siamo noi popoli civili quando non ci scandalizziamo per l’eccesso di legittima difesa che Israele usa contro il popolo palestinese  bistrattato, ghettizzato, messo in un angolo nella propria terra? Siamo noi popoli civili quando bombardiamo la Libia per presunte ragioni umanitarie, salvo poi scoprire che il principale “bombardier” forse (e spero rimanga il “forse”) si è fatto sovvenzionare la campagna elettorale dallo stesso colonnello Gheddafi?
Si potrebbe continuare all’infinito con questa litania macabra, specie se parliamo di quei conflitti africani dimenticati perchè non fruttano petrolio o ricchezza in genere.
La nostra generazione è cresciuta col mito degli USA, della libertà di parola, della democrazia e della libertà di fare impresa, contro quei modelli “brutti e cattivi” rappresentati dall’ex blocco sovietico e da un mondo arabo retrogrado e fermo al medioevo, facendo molta attenzione, ovviamente, a non demonizzare invece quei regimi ugualmente dittatoriali dell’America Latina funzionali, se non totalmente asserviti, a quell’Occidente tanto amato ed osannato.
Parlare, alla luce di questi fatti, di un grande inganno, non è azzardato. Oggi grazie alle nuove forme di comunicazione ed alla velocità attraverso cui è possibile far viaggiare le informazioni, riusciamo a renderci conto di quanto sbagliato sia stato il culto ‘a prescindere’ dell’Occidente e di quanto altrettanto sbagliato sia stata la demonizzazione totale del resto del mondo. Solo oggi, con la libera informazione, possiamo capire come le ragioni dell’eterno conflitto  israelo-palestinese non siano da ricercare nelle singole popolazioni, le quali,  ognuna con le proprie ragioni, rivendicano quella che ritengono essere la propria terra. Solo oggi possiamo capire come il civilizzato mondo occidentale (e particolare la Gran Bretagna), abbia abbandonato quelle terre a sè stesse, consci di aver creato una polveriera da cui non è restato altro che scappare.
E lo stesso ragionamento lo si può fare con tante realtà che se prima dell’intervento occidentale erano penose, oggi risultano essere disastrose. Siamo riusciti nel grande capolavoro di destabilizzare l’area mediorientale, dove,  l’Iraq, se pur con un regime criticabile sotto l’aspetto dei diritti umani, era l’unico grande stato non islamico (anzi molto laico) e privo di quel terrorismo fondamentalista che oggi lo distrugge giornalmente: stiamo aspettando ancora di vedere quelle armi di distruzioni di massa per cui abbiamo invaso come dei barbari uno paese sovrano.
Nessuno ha il potere di prevedere il futuro e capire come gli eventi evolveranno, ma di certo non si può bombardare l’Iraq per delle ipotetiche armi di distruzioni di massa ed essere silenti sull’Iran che continua imperterrito il suo programma nucleare. Non si può bombardare la Libia per la sanguinosa repressione di Gheddafi e temporeggiare come dei vili sul regime siriano, macchiandoci della ignobile colpa di favoreggiamento di genocidio. Non si può condannare un attentato terroristico palestinese e applaudire a raid massici di droni israeliani che ammazzano 30 persone al colpo. Non possiamo gridare allo scandalo quando nei paesi sud americani le elezioni sembrano più un gioco di società e far finta di nulla sui gravi brogli elettorali avvenuti in Russia.
Se tutti noi ci fermassimo un instante e ragionassimo su quanto sia falso ed ipocrita il nostro bel mondo occidentale, forse nelle varie tornate elettorali sapremmo meglio chi scegliere e forse vedremmo meno demoni di quanti qualcuno vuol farcene vedere.