Rafforzamento dei rapporti Italia-Turkmenistan in ottica energetica

di Giuliano Bifolchi* –

renzi con Berdimuhamedov 2Il gas del Turkmenistan potrebbe raggiungere l’Europa nel 2019 secondo quanto affermato dal vice presidente della Commissione europea Maroš Sefčovič. L’incontro, avvenuto il 4 maggio 2015 tra il primo ministro italiano Matteo Renzi ed il presidente del Turkmenistan Gurbanguly Berdimuhamedov, dimostra il reale interesse europeo, ed in particolar modo italiano, nei confronti delle riserve energetiche del paese centroasiatico.
Durante l’incontro di Palazzo Chigi Renzi e Berdimuhamedov hanno preso in esame le aree di cooperazione turkmeno-italiane ponendo in evidenza la sfera economica e commerciale ed i settori degli idrocarburi, dell’industria, dei trasporti, delle comunicazioni, dell’agricoltura e del turismo. Il presidente turkmeno ha evidenziato la possibilità di sviluppo di progetti congiunti tra i due paesi aprendo quindi alle imprese italiane interessate al mercato centroasiatico in grande espansione e collegato alla Nuova Via della Seta.
Dopo i colloqui sono stati firmati documenti bilaterali tra Italia e Turkmenistan; si segnalano in particolare il Memorandum di Cooperazione Economica tra i ministeri dell’Economia e dello Sviluppo Economico turkmeno ed italiano ed il programma di cooperazione tra i ministeri degli Affari Esteri di entrambi i paesi per gli anni 2015-2016.
L’Italia ha già ottenuto un ruolo importante nella politica energetica europea essendo il terminale ultimo del Trans Adriatic Pipeline (TAP), gasdotto che esporterà il gas azerbaigiano prodotto dal deposito di Shah Deniz sul Mar Caspio nel Vecchio Continente attraversando Grecia, Albania ed il Mar Adriatico. TAP si collegherà al Trans Anatolian Pipeline (TANAP), gasdotto il quale permetterà il transito del gas naturale azerbaigiano dai confini orientali a quelli occidentali della Turchia, rifornendo a sua volte lo Stato turco e giungendo infine in Grecia.
Proprio al TANAP, per stessa ammissione del Presidente turco Recep Tayyip Erdogan, si potrà collegare il Trans Caspian Pipeline (TCP), gasdotto che nell’ottica europea dovrebbe trasportare il gas del Turkmenistan verso l’Europa permettendo ad entrambe le parti di diversificare le proprie rotte energetiche e diminuire la dipendenza dalla Federazione Russa. A supporto di questa ipotesi Rovnag Abdullayev, presidente della State Oil Company of Azerbaijan Republic (SOCAR), ha dichiarato che la compagnia petrolifera di stato azerbaigiana potrebbe supportare lo Stato turkmeno con l’equipaggiamento necessario per lo sviluppo del progetto TCP.
Ad opporsi al gasdotto transcaspico ci sono la Federazione Russa e la Repubblica Islamica dell’Iran, paesi i quali, essendo affacciati sul Mar Caspio, hanno addotto motivazioni di natura ambientale le quali celano invece ragioni di natura economica e commerciale.

bifolchi fuori*Giuliano Bifolchi. Analista geopolitico specializzato nel settore Sicurezza, Conflitti ed Energia, laureato in Scienze Storiche presso l’Università Tor Vergata di Roma, ha conseguito un Master in Peace Building Management presso l’Università Pontificia San Bonaventura specializzandosi in Open Source Intelligence (OSINT). Collabora presso diverse testate giornalistiche o centri studi (Notizie Geopolitiche, ASRIE – Associazione di Studio, Ricerca ed Internazionalizzazione in Eurasia ed Africa, Eurasia – Rivista di Studi Geopolitici, 2duerighe.com, Analisi Difesa).
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