di Alberto Galvi –
Nei prossimi giorni i deputati dominicani daranno l’approvazione finale a un disegno di legge volto a mantenere in vigore il divieto assoluto di aborto nel paese. A fine giugno era stato il Senato dominicano ad approvare la legge.
La Repubblica Dominicana è una delle quattro nazioni latinoamericane che criminalizza l’aborto senza eccezioni. L’aborto è vietato anche in Honduras, Nicaragua e Haiti. In caso di aborto le donne rischiano fino a 2 anni di carcere, mentre le pene per i medici o le ostetriche vanno dai 5 ai 20 anni.
Oltre a mantenere il divieto assoluto di aborto, il nuovo codice penale ridurrà anche le pene per la violenza sessuale all’interno del matrimonio. Inoltre escluderà l’orientamento sessuale dall’elenco delle categorie protette dalla discriminazione.
Il presidente Luis Abinader è stato disposto a sostenere la depenalizzazione, ma dopo aver vinto entrambe le elezioni si è tirato indietro. I dominicani hanno espresso preoccupazione anche per le altre modifiche apportate al nuovo codice penale, che non riguardano l’aborto. Potrebbero infatti rimanere impuniti alcuni tipi di abusi sessuali e il riciclaggio di denaro. La Repubblica Dominicana dispone di una potente lobby di cattolici ed evangelici uniti contro la depenalizzazione dell’aborto.