Romania. Ponta non cede sul taglio delle tasse nonostante le pressioni dei creditori

di Giacomo Dolzani –

Ponta_Victor_1Il premier rumeno, Victor Ponta, continua a difendere con veemenza il proprio programma di riduzione delle tasse, attaccato sia dagli avversari politici interni che dai creditori internazionali, appellandosi alla sovranità della Romania per quanto concerne la sua politica economica.
Ponta, sostenuto da un parlamento saldamente nelle mani del Partito Socialdemocratico (Psd), la formazione che sostiene il suo Governo, ha infatti avviato un iter legislativo per ridurre l’Iva dal 24% attuale al 19%, provvedimento approvato in giugno dalla camera dopo un incontro tra l’Esecutivo ed i rappresentanti del mondo imprenditoriale rumeno; questa legge dovrebbe entrare in vigore il prossimo anno e, secondo il primo ministro, fornirà la spinta necessaria per dare nuova linfa all’economia del paese.
Questo taglio così pesante della tassazione ha però esposto il Governo di Bucarest a forti critiche, soprattutto da parte dell’Unione Europea, degli istituti di credito con i quali il paese si è indebitato e del Fondo Monetario Internazionale (Fmi), con cui la Romania ha in ballo un accordo per un prestito da 2 miliardi di euro e che si è detto preoccupato per il buco di bilancio che questa iniziativa potrebbe provocare nelle casse dello stato est europeo: i costi di un taglio del 5% dell’Iva ammonterebbero infatti a circa 2.6 miliardi di euro che, per un paese dal Pil poco superiore ai 150 miliardi, non rappresenta una cifra trascurabile, il deficit di bilancio passerebbe infatti dall’1.2% attuale al 2.9%.
La ripresa dell’economia non è però il solo risultato che il premier rumeno vuole ottenere con questa riduzione delle tasse: Ponta è stato infatti coinvolto in diverse vicende giudiziarie, con procedimenti per evasione fiscale e riciclaggio, le quali ne hanno notevolmente intaccato la popolarità, contribuendo anche alla sua sconfitta alle elezioni presidenziali del 2014, che hanno visto il trionfo di Klaus Iohannis.
Dopo le pressioni di quest’ultimo, forte del consenso popolare, perché Ponta presenti le proprie dimissioni, al fine di fare chiarezza sulle accuse avanzate contro di lui, in vista delle elezioni parlamentari del 2016 il primo ministro è quindi alla ricerca di un modo per rilanciare la propria immagine di fronte all’opinione pubblica e un taglio dell’Iva, a prescindere dagli effetti, sarebbe quindi un ottimo cavallo di battaglia per la futura campagna elettorale.

Twitter: @giacomdolzani