di Giacomo Dolzani –
Secondo il presidente russo Vladimir Putin i militanti di Greenpeace che, arrivati a bordo della rompighiaccio Arctic Sunrise, hanno provato ad impadronirsi della piattaforma petrolifera di proprietà di Gazprom, colosso russo del gas impegnato anche nell’estrazione di greggio nella zona dell’Artico, non dovrebbero essere considerati pirati ma afferma comunque che questi hanno“violato la legge internazionale” e che quindi vanno puniti.
I 30 militanti dell’Ong ambientalista, tra i quali l’italiano Cristian D’Alessandro, sono stati portati in diverse carceri russe in attesa di essere processati proprio per pirateria; Greenpeace ha infatti lanciato una campagna su scala mondiale, denominata “Save the Arctic”, mettendo in atto molte azioni dimostrative per tentare di fermare la corsa all’estrazione dell’oro nero dai fondali dell’Artico che vede in prima linea Shell in collaborazione proprio con Gazprom.
