SIRIA. Militari iraniani entrano in Siria in vista dell’offensiva anti-Isis via terra

di Guido Keller

PasdaranSempre più segnali danno come prossimo un intervento via terra dei militari iraniani in Siria per combattere l’Isis, tanto che sono già centinaia i soldati che si sono riversati nelle ultime ore nel territorio siriano per unirsi alle forze regolari e agli alleati Hezbollah libanesi e quindi prendere parte a una vasta offensiva nella provincia settentrionale di Idlib e nelle aree di Homs e di Hama.
In realtà la presenza di “osservatori” iraniani in Siria è data fin dall’inizio del conflitto, tanto che già il 4 agosto 2012 un autobus con a bordo 48 iraniani, quasi tutti militari, era stato sequestrato dalle armate ribelli in Siria e subito il governo di Teheran si era premurato di far sapere che i malcapitati, fra i quali il generale Abedin Khoram, non erano combattenti, bensì “pellegrini”. Per quanto sia tenuta il più possibile riservata, la presenza degli iraniani di tanto in tanto diventa visibile, specialmente quando ad essere uccisi sono alti ufficiali come nel caso del maggior-generale Mohammad Ali Jafari e del maggiore Moharam Tork, di Teheran.
A suo tempo il Telegraph aveva riportato indiscrezioni secondo le quali “La maggior parte dei consiglieri al palazzo presidenziale sono oggi iraniani”, una presenza che ha trovato oppositori nel regime siriano, puntualmente eliminati, come nel caso del capo dell’intelligence civile Ali Mamlouk, che aveva preso accordi con il nemico per un golpe volto a destituire Bashar al-Assad, e il capo del Direttorio per la Sicurezza Rustum Ghazaleh, morto a causa di un’aggressione subita in aprile in circostanze sospette.
Il timore dell’occidente è che una volta sconfitto l’Isis i militari iraniani girino il fuoco contro gli insorti.