SIRIA. Opposizione prepara nascita Consiglio di transizione. Dachan delegato Italia per coalizione sostegno rivolta

Ansa, 20 ago 11 –

di Lorenzo Trombetta

Le principali sigle dell’opposizione siriana si preparano ad annunciare, dopo cinque mesi di proteste anti-regime e di conseguente repressione, la nascita di un Consiglio di transizione che si propone come concreta alternativa nel post-Assad, alternativa tanto invocata dalle cancellerie occidentali, di fatto rimaste a guardare l’uccisione di circa 2.000 civili inermi, ufficialmente proprio a causa dell’assenza di un fronte unito e di un leader che lo rappresentasse. All’indomani del ”martirio” – secondo attivisti e testimoni – di 34 manifestanti nel 24/mo venerdi’ consecutivo di proteste, almeno altri sette civili sono stati oggi uccisi nella regione di Homs, mentre la morsa della repressione e’ rimasta stretta in quasi tutti gli epicentri della rivolta. E stasera l’agenzia ufficiale Sana ha preannunciato per domani un intervento ”del presidente Bashar al Assad alla televisione siriana sulla situazione in Siria”. L’agenzia ufficiale siriana smentisce inoltre la notizia, diffusa invece dalle tv panarabe al Arabiya e al Jazira, della morte di sette membri di una stessa famiglia in una localita’ poco distante da Homs, e riporta invece la cronaca dei funerali avvenuti stamani di dodici tra soldati e agenti uccisi ieri da non meglio identificate bande armate di terroristi. Attivisti hanno denunciato spari di armi automatiche contro cortei funebri a Salamiya (Hama) e nella regione di Dara (Ghabagheb, Hirak), teatro ieri della morte di una ventina di persone. A due giorni dall’inasprimento delle pressioni occidentali su Damasco, stamane si era diffusa la notizia di intense consultazioni in corso tra i diversi esponenti delle sigle del fronte del dissenso in patria e delle opposizioni all’estero per annunciare la creazione di un Consiglio di transizione ”formato da 55 membri, rappresentanti delle diverse componenti sociali, politiche, confessionali ed etniche della Siria”. Fonti di stampa vicino all’opposizione avevano fornito una prima spartizione dei seggi del costituendo organo: 16 ai tecnocrati, dieci ai membri del direttivo della conferenza di Antalia del giugno scorso, sette a quelli dell’incontro di Bruxelles di aprile, otto ai membri del Fronte di salvezza, quattro a esponenti laici, due ai rappresentanti degli ulema e otto ai giovani dei Comitati di coordinamento, piattaforma degli organizzatori delle proteste sul terreno. I delegati si trovano da questa sera fino a domani in un albergo sulla riva europea di Istanbul per formalizzare la nascita del Consiglio, che – secondo altre fonti – sara’ invece formato da 115-150 personalita’, ”piu’ della meta’ delle quali provenienti dalla Siria”. Obiettivo del Consiglio, sulla cui creazione ”si discute da due mesi”, e’ quello di ”far arrivare alla comunita’ internazionale la voce e le rivendicazioni della rivoluzione siriana”. Proprio ieri la Turchia, che nei giorni e nelle settimane passate era stata tra i Paesi piu’ fermi nel condannare la repressione di Damasco, ha fatto un passo indietro, dissociandosi dalla richiesta rivolta da Stati Uniti e leader europei di dimissioni del presidente Bashar al Assad. ”Non siamo ancora pronti a chiedere l’uscita di scena di al-Assad”, avevano detto da Ankara, giustificando cosi’ la frenata: ”Attendiamo che il popolo siriano sia unito nel chiedere che il rais se ne vada”. Proprio da Istanbul e’ atteso domani l’annuncio della nascita del governo ombra siriano: ”Il Consiglio avra’ sette o otto uffici, ciascuno con una competenza precisa, tra cui gli esteri, la pianificazione politica, l’economia, l’informazione”, ha detto alla France Presse una fonte dell’opposizione. Gia’ ieri 44 sigle dell’attivismo siriano avevano annunciato la nascita della Commissione generale della rivoluzione siriana (Cgrs) per ”unire gli sforzi politici, mediatici e sul terreno” con l’obiettivo dichiarato di ”far cadere il regime oppressivo e illegittimo”, e di ”costruire uno Stato civile e democratico, basato sulle istituzioni e che garnatisca liberta’, uguaglianza, dignita’ e rispetto dei diritti umani a tutti i cittadini”.

Il responsabile della Comunita’ islamica delle Marche Mohamed, Nour Dachan, gia’ presidente dell’Ucoii, e’ stato nominato delegato ufficiale per l’Italia della neonata coalizione a sostegno della rivolta siriana. Lo ha annunciato oggi ad Ancona nel corso dell’inaugurazione della quinta edizione del Festival Adriatico Mediterraneo lo stesso Dachan, precisando che la nomina e il relativo gruppo di lavoro verranno ufficializzati domani. La Commissione generale della rivoluzione siriana (Cgrs), o ”coalizione”, nata ieri e formata da oltre 40 diverse sigle della “rivoluzione siriana”, è stata creata per “unire gli sforzi politici, mediatici e sul terreno” con l’obiettivo dichiarato di “far cadere il regime oppressivo e illegittimo”. Dachan ha detto anche che la coalizione si prefigge di perseguire i dittatori assicurandoli alla giustizia, assicurare una corretta informazione su quanto sta accadendo in Siria e nei Paesi in rivolta, e realizzare una politica che porti a una pacifica convivenza. ”I giovani in rivolta – ha dichiarato Dachan – non hanno solo abbattuto la dittatura che insanguina il mondo, ma anche sconfitto il fondamentalismo di quanti vogliono un mondo diviso tra Oriente e Occidente”.