Siria. Trump toglie le sanzioni alla Turchia, L’Europarlamento vuole metterle

di Enrico Oliari

Nonostante a prendere il posto degli Usa nel nord est siriano siano ora i russi, come da accordo di Sochi tra Recep Tayyp Erdogan e Vladimir Putin, il presidente Usa Donald Trump ha tentato di far passare la tregua come una propria vittoria parlando addirittura di “grande successo al confine Siria – Turchia”. Il quadro è naturalmente ben diverso, basti pensare che il Rojava, cioè il Kurdistan Siriano, è sostanzialmente tornato sotto il controllo di Damasco, e che i militari russi si trovano al confine turco-siriano.
Trump ha pomposamente comunicato che “Stamattina il governo della Turchia ha informato la mia amministrazione che fermeranno combattimenti e offensiva in Siria e renderanno il cessate il fuoco permanente”, per cui “ho chiesto al segretario al Tesoro di revocare tutte le sanzioni imposte il 14 ottobre in risposta all’offensiva della Turchia”.
Se gli Usa hanno tolto le sanzioni nei confronti della Turchia, di diverso avviso la pensano i deputati del Parlamento europeo, anche perché sono in corso indagini su crimini di guerra compiuti dai turchi e comunque l’operazione di Erdogan, “Sorgente di Pace”, è di fatto l’invasione armata di un Paese sovrano. Pesa inoltre la sorta di minaccia del presidente turco nei confronti di Bruxelles di far uscire dalla Turchia oltre tre milioni di migranti diretti in Europa, nonostante l’accordo del 2016 che prevede 6 miliardi di euro per la loro gestione in Turchia nonché il mantenimento del processo di adesione.
Con una risoluzione il Parlamento europeo ha oggi condannato fermamente l’intervento militare turco nel nord-est della Siria e chiesto alla Turchia di ritirare tutte le forze dal territorio siriano.
Nella risoluzione non legislativa i deputati hanno avvertito che l’intervento turco in Siria costituisce una grave violazione del diritto internazionale, che compromette la stabilità e la sicurezza dell’intera regione.
Citando fonti delle Nazioni Unite, il Parlamento ha sottolineato che l’avvio dell’invasione militare turca in zone controllate dalle Forze democratiche siriane (SDF), che è una violazione del diritto internazionale, ha comportato un elevato numero di vittime civili e militari lungo entrambi i lati del confine e lo sfollamento di almeno 300 mila cittadini. Pertanto i deputati hanno sostenuto la creazione di una zona di sicurezza guidata dalle Nazioni Unite nella Siria settentrionale.
Il Parlamento ha respinto con fermezza la proposta della Turchia di istituire una “zona di sicurezza” lungo il confine nel nord-est della Siria e ha espresso preoccupazione per le disposizioni dell’accordo tra Stati Uniti e Turchia del 17 ottobre su un cessate il fuoco temporaneo che legittimano l’occupazione turca della “zona di sicurezza” nel nord-est della Siria.
Nell’esprimere solidarietà al popolo curdo, i deputati hanno sottolineato l’importante contributo delle forze guidate dai curdi, in particolare da donne, nella lotta contro Daesh (Isis). Tuttavia hanno espresso preoccupazione in merito alle notizie secondo le quali centinaia di prigionieri appartenenti all’organizzazione terroristica, tra cui numerosi combattenti stranieri, stanno fuggendo dai campi della Siria settentrionale a causa dell’offensiva turca, circostanza che aumenta il rischio di una nuova ascesa dell’Isis.
Con il voto l’Europarlamento ritiene inaccettabile che il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan utilizzi i profughi come arma per ricattare l’Ue, ed ha invitato il Consiglio dell’Ue a introdurre una serie di sanzioni e di divieti mirati di concessione del visto, d’ingresso ai funzionari turchi responsabili delle violazioni dei diritti umani durante l’attuale intervento militare. Inoltre, il Parlamento ha esortato il Consiglio a prendere in considerazione l’adozione di misure economiche contro la Turchia e la sospensione delle preferenze commerciali nel quadro dell’accordo sui prodotti agricoli. In ultima istanza ha invitato a considerare la sospensione dell’unione doganale Ue-Turchia.