SOMALIA. Rapiti due operatori umanitari, un danese ed un’americana

Ansa/Afp, 25 ott 11 –

Due operatori umanitari occidentali sono stati rapiti oggi a Galkayo, citta’ del Puntland, provincia semiautonoma nel nord della Somalia, generalmente considerata piu’ stabile rispetto al resto della paese lacerato dal conflitto tra i miliziani islamici Shabab e il governo provvisorio. I due sequestrati, un danese di 60 anni e un’americana di 30, lavoravano per la ong Danish Demining Group (Ddg), dal 2007 impegnata nello sminamento delle bombe inesplose e in programmi di formazione delle comunita’ locali sui pericoli delle mine antiuomo. Con loro e’ stato rapito anche un operatore umanitario somalo. Secondo quanto riferito a Usa Today da un ufficiale di polizia di Galkayo, i tre sono stati sequestrati da alcuni uomini armati mentre si recavano all’aeroporto. La notizia del rapimento e’ stata confermata dalla ong. ”Oggi alle 15, tre impiegati della Ddg sono stati rapiti”, ha detto il direttore regionale della ong, Klaus Ljoerring Pedersen, in un comunicato in cui si precisava la nazionalita’ degli operatori. La regione di Galkayo e’ divisa in due: una parte settentrionale sotto il controllo della regione semi-autonoma del Puntland, e quella meridionale sotto il controllo del clan conosciuto col nome di Galmudug. Il mese scorso Puntland e Galmudug, che si oppongono ai miliziani islamici, hanno siglato un’intesa con il governo provvisorio di Mogadiscio per la ricostruzione del paese. Gli Shabab, che rivendicano legami con Al Qaida, controllano gran parte del sud della Somalia. Il 13 ottobre scorso due donne medico spagnole sono state rapite in Kenya, nel campo profughi di Dadaab e portate in Somalia. La notte del 30 settembre era stata invece rapita nell’arcipelago di Lamu, sempre in Kenya, una francese, Marie Dedieu, portata in Somalia e poi uccisa. In precedenza, sempre in settembre, presunti miliziani Shabab somali avevano attaccato un villaggio turistico e rapito una cittadina britannica, uccidendo il marito che aveva cercato di opporsi. In reazione ai sequestri il Kenya ha inviato truppe nel sud contro i miliziani islamici. Gli Shabab, che negano ogni responsabilita’ nei sequestri, hanno promesso rappresaglie e la polizia kenyana sospetta che ci siano loro dietro gli attentati di ieri a Nairobi che hanno fatto tre morti e 18 feriti.