di Giacomo Dolzani –
Secondo le forze di sicurezza somale sarebbero 11 le vittime dell’ennesimo attentato, avvenuto questa mattina, a Mogadiscio.
Tre esplosioni si sono succedute a pochi minuti l’una dall’altra; secondo quanto riferito dal capo della polizia della capitale, Abdihakim Saed, tramite un’emittente radiofonica locale, l’attacco sarebbe stato eseguito utilizzando tre autobomba, due delle quali guidate da Kamikaze che si sono fatti esplodere assieme ai veicoli.
La prima è saltata in aria davanti all’hotel Jazeera, a poche centinaia di metri dal comando generale dell’Onu e presidiato da molti agenti delle forze di sicurezza poiché frequentato spesso da funzionari e personale diplomatico straniero; le altre due auto sono state fatte esplodere invece proprio al sopraggiungere di soccorritori e militari: alcuni di questi figurano infatti nella lista delle vittime.
Il Governo somalo ha già accusato i miliziani appartenenti al gruppo jihadista al-Shabaab, legato ad al-Qaeda, il quale, in seguito alla sconfitta militare subita dalle forze regolari e dell’Amisom che hanno riconquistato l’intera parte meridionale della Somalia, nel tentativo di destabilizzare il paese ha intensificato la sua attività terroristica.
