Stati Uniti. Nominata la diplomatica Uzra Zeya nuovo coordinatore speciale per il Tibet

di Alberto Galvi

L’amministrazione Biden ha annunciato il nuovo coordinatore speciale per il Tibet, la diplomatica Uzra Zeya: sarà chiamata a promuovere un dialogo sostanziale tra la Cina e il Dalai Lama. Zeya è nata in North Carolina da genitori emigrati dall’India. Il coordinatore speciale dovrà sostenere l’identità unica del Tibet, salvaguardare i diritti umani dei tibetani e coordinare la politica statunitense in Tibet.
Nel frattempo il presidente ad interim dell’ICT (International Campaign for Tibet) Bhuchung K. Tsering, e il vicepresidente ad interim Tencho Gyatso stanno discutendo su come dovrà essere il lavoro di Zeya. L’ICT che è un gruppo di difesa dei diritti umani tibetani con sede negli Stati Uniti e in Europa, ha accolto con favore la nomina di Zeya.
L’ufficio del coordinatore speciale, che opera all’interno del Dipartimento di Stato, è stato istituito dal Tibetan Policy Act del 2002 ed è rimasto vacante per tre anni durante l’amministrazione Trump. L’ex segretario di Stato Mike Pompeo ha poi nominato l’anno scorso per quella carica Robert Destro, provocando le critiche di Pechino.
Uzra Zeya rimarrà sottosegretario per la sicurezza civile, la democrazia e i diritti umani, mentre lavorerà per promuovere il dialogo tra gli inviati del Dalai Lama e la leadership cinese, nonché per sostenere gli interessi degli Stati Uniti in Tibet e promuovere la causa degli americani tibetani e degli esuli tibetani che vivono in ogni parte del mondo.
La Cina ha occupato il Tibet nel 1950 ed impone l’istruzione cinese alla popolazione della remota provincia. Il Dalai Lama vive in esilio da quando è fuggito durante una fallita rivolta contro il dominio cinese nel 1959. Tutti i presidenti Usa, partendo da George Bush, hanno incontrato il leader spirituale tibetano mentre erano in carica, con l’eccezione di Donald Trump.
Il presidente cinese Xi Jinping ha fatto lo scorso luglio una rara visita in Tibet, esortando i funzionari locali a identificarsi maggiormente con la madrepatria cinese e il Partito Comunista. I rappresentanti del Dalai Lama hanno applaudito la nomina di Zeya e hanno ringraziato l’amministrazione Biden e il Congresso per il loro sostegno alla causa tibetana. Il Dalai Lama è considerato da Pechino un separatista, anche se ha sostenuto una via di mezzo per la gestione dello status della regione, in base alla quale il Tibet rimarrebbe parte della Cina ma avrebbe una maggiore autonomia.
La nomina di Zeya arriva tra le crescenti tensioni tra Stati Uniti e Cina su una serie di questioni, tra cui Hong Kong, Taiwan, il trattamento del governo cinese nei confronti degli uiguri e di altre minoranze. Inoltre all’inizio di questo mese Washington e molti suoi alleati hanno annunciato il boicottaggio dei Giochi olimpici invernali di Pechino del 2022.