SUD SUDAN. Attacco del Sudan a base militare e a campo profughi: numerosi i morti. L’ONU: ‘possibile crimine internazionale’

di Guido Keller –

Continua la mano pesante del presidente-dittatore del Sudan, Omar al-Bashir, nei confronti dei ribelli separatisti delle regioni meridionali, dell’Abyei, del Sud Kordofan ed in particolare del Nilo Blu: le posizioni dell’esercito regolare e delle milizie separatiste hanno preso fra due fuochi una moltitudine immensa di civili, il quali da giorni si stanno riversando nei campi profughi gestiti dall’ONU in Etiopia e nel Sudan del Sud, paese autonomo dal 9 luglio scorso.
Khatroum ha da allora accusato il paese di Giuba di fomentare i separatismi oltre confine ed oggi vi sono stati raid che appaiono come una vera e propria dichiarazione di guerra: in attacco sferrato dalle truppe sudanesi e mercenarie ad una base militare nel Sud Sudan nei pressi di Kuek vi sono stati 18 morti e 73 feriti, mentre, stando a quanto riferisce il portavoce del Movimento di Liberazione del Popolo del Sudan (Spla) Philip Aguer, le perdite fra gli aggressori ammontano a 13 soldati.
Contestualmente L’alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani ha diffuso la notizia di un attacco aereo sferrato dal Sudan su un campo profughi in Sud Sudan, atto che un portavoce dell’Alto commissariato, Rupert Colville, ha definito ‘un crimine internazionale’. Nell’attacco sono morte 12 persone.