Sudan. al-Bashir e Kiir si incontrano ad Addis Abeba

di Giacomo Dolzani –

Si tiene oggi ad Addis Abeba il vertice tra i presidenti di Sudan e Sud Sudan, Omar al-Bashir e Salva Kiir, dal quale la Comunità Internazionale, ma soprattutto l’Unione Africana, si augurano scaturisca un accordo tra i due paesi, sull’orlo di una guerra fin dal giorno della loro separazione, il 9 luglio 2011.
Infatti le questioni rimaste in sospeso dopo l’indipendenza del Sud da Khartoum sono diverse, e non di poco conto, principalmente la definizione dei confini, specialmente in quelle zone in cui sono situate città con impianti per l’estrazione del greggio, e la spartizione dei proventi derivanti dalla vendita del petrolio estratto nel Sud.
Nella breve storia dei rapporti tra i due stati si sono spesso avuti episodi che hanno fatto temere lo scoppio di un conflitto, come il bombardamento della città contesa di Heglig da parte dei caccia di Khartoum o gli scontri tra i due eserciti vicino ad Abyei.
Altri episodi, questa volta legati alla questione relativa al come dividere tra i due le entrate provenienti dall’estrazione di petrolio nel Sud Sudan, hanno contribuito ad alzare ulteriormente i toni dello scontro.
Il greggio estratto da Juba deve infatti obbligatoriamente passare attraverso gli oleodotti di Khartoum, che lo convogliano verso i porti sudanesi nel nord, in cui sono attraccate le navi battenti bandiera del Sud, che Juba è obbligata ad ormeggiare nei porti stranieri, non disponendo di accessi diretti al mare.
Il momento di massima tensione si ebbe quando, sfruttando questa situazione, aggiunta al fatto che gli unici oleodotti sud-sudanesi conducono verso il proprio territorio, il governo del Sudan impose a Juba una tassa enorme su ogni barile di greggio transitato attraverso le proprie condutture, che il Sud Sudan dichiarò di essere disposto a pagare solo in parte, scatenando la reazione di Khartoum che, come risarcimento, fece sequestrare due navi di Juba ormeggiate nei propri porti.
La rappresaglia del neonato Sud fu l’interruzione dell’attività estrattiva, con il fine di danneggiare Khartoum, ma che di fatto azzerò le entrate nazionali, quasi interamente derivanti dall’esportazione del greggio.
Negli ultimi tempi i rapporti tra i due vicini si sono però distesi, tanto che Juba ha già ripreso ad estrarre il proprio petrolio e l’incontro di oggi potrebbe, se non risolvere, almeno attenuare ulteriormente i dissidi reciproci e portare a rapporti più costruttivi.
Con l’incontro odierno, il presidente sudanese Omar al-Bashir e il suo omologo sud-sudanese Salva Kiir, nemici durante la guerra civile ed ora rappresentanti ufficiali delle parti in causa, dopo un anno di confronti a distanza dovranno, come richiesto con veemenza da Ban Ki Moon, segretario generale dell’Onu, trovare una soluzione alle loro divergenze, per raggiungere “una nuova era di pace, cooperazione e sviluppo reciproco per i due Paesi e il loro popolo”.
Entrambi infatti, soprattutto Salva Kiir, che si ritrova a guidare uno dei paesi più sottosviluppati al mondo, sanno che la continuazione degli scontri porterebbe solo ad un peggioramento delle condizioni, già misere, dei due paesi africani.