Sudan. Italia promotrice di una dichiarazione congiunta

Farnesina

Nel quadro del proprio impegno sul piano internazionale a favore della libertà di religione o credo, l’Italia si è fatta promotrice – in seno al Gruppo di Contatto Internazionale per la Libertà di Religione o Credo (ICG-FORB) – di una dichiarazione congiunta sul Sudan, tesa ad esprimere soddisfazione e appoggio al processo di transizione democratica e di riforma intrapreso dal Governo di transizione a guida civile. Tale processo, accompagnato da significativi sforzi nella promozione dei diritti umani, in particolare della libertà di religione o credo, sta contribuendo al miglioramento delle relazioni del Paese a livello internazionale e ha già portato a importanti risultati: tra gli altri, l’abolizione della pena di morte nei confronti dei minori, l’inserimento della pratica delle mutilazioni genitali femminili tra i crimini punibili a norma di legge, una politica di apertura verso la libertà di stampa e significativi passi avanti in tema di libertà di religione e credo – tra i quali l’inserimento in Costituzione del diritto alla libertà di religione, l’abolizione dell’apostasia come reato – che saranno centrali nel rafforzare il processo di transizione democratica.
Nella dichiarazione congiunta promossa dall’Italia – alla quale hanno aderito altri 13 Paesi, a partire dai co-Presidenti del Gruppo di Contatto (Stati Uniti e Canada), oltre ad Australia, Cile, Danimarca, Francia, Germania, Paesi Bassi, Norvegia, Polonia , Spagna, Svezia e Regno Unito – si incoraggiano le autorità sudanesi a proseguire l’ottimo percorso intrapreso, rispettando gli impegni annunciati in tema di promozione dei diritti umani, in particolare sulla libertà di religione e credo.