di Giuseppe Gagliano –
Nel mese di aprile, nel silenzio più assoluto, le marine militari degli Stati Uniti e di Taiwan hanno realizzato esercitazioni congiunte nel Pacifico. Queste manovre, ufficialmente non registrate, si sono svolte mentre entrambe le nazioni cercano di intensificare la loro cooperazione in risposta alle crescenti minacce provenienti dalla Cina. Le attività includono pratiche fondamentali di comunicazione, rifornimento e supporto logistico tra le unità navali, svolgendosi sotto la designazione di “incontri marittimi non pianificati”, che suggerisce un accordo tacito per non riconoscere formalmente tali esercizi come eventi programmati.
Le esercitazioni, vitali per garantire l’efficacia operativa congiunta in caso di emergenze, sono state confermate da fonti anonime a causa della delicatezza del contesto geopolitico.
Le tensioni si accentuano mentre la Cina continua a rivendicare Taiwan, un’isola governata democraticamente, come parte del proprio territorio, minacciando l’uso della forza per una possibile “riunificazione”, nonostante le obiezioni dell’isola di Formosa. Queste esercitazioni sottolineano l’importanza strategica e la complessità delle relazioni tra Cina, Taiwan e Stati Uniti, delineando un panorama di alleanze e confronti militari che influenzano la stabilità regionale nel Pacifico.