di Alberto Galvi –
Gli Stati Uniti apriranno un’ambasciata a Tonga per intensificare la propria presenza diplomatica nella regione del Pacifico al fine di contrastare le iniziative diplomatiche cinesi. Stessa cosa avverrà a breve per Vanuatu e Kiribati.
Gli Stati Uniti hanno relazioni diplomatiche con Vanuatu, ma sono attualmente gestite da diplomatici con sede in Papua Nuova Guinea. Non hanno strutture consolari o diplomatiche neanche a Kiribati, paese per cui agiscono i funzionari dell’ambasciata degli Stati Uniti alle Fiji. Hanno invece riaperto quest’anno la loro ambasciata nelle Isole Salomone, dopo 30 anni di assenza, ma nonostante la spinta diplomatica, le Isole Salomone hanno annunciato a marzo di aver assegnato un contratto multimilionario a una compagnia statale cinese per l’ammodernamento del porto internazionale a Honiara.
Gli Stati Uniti e gli alleati regionali Australia e Nuova Zelanda temono che la Cina abbia l’ambizione di costruire una base navale nella regione da quando lo scorso anno le Isole Salomone hanno stretto un patto di sicurezza con Pechino.
Washington ha anche lavorato per rinnovare gli accordi con le Isole Marshall, Palau e gli Stati Federati di Micronesia, in base ai quali mantiene la responsabilità della difesa e ottiene l’accesso esclusivo a vaste aree del Pacifico.
Il 22 maggio è prevista una sosta del presidente Joe Biden in Papua Nuova Guinea.